In occasione del 14° centenario dell’arrivo di San Colombano a Milano – penultima tappa di un lungo cammino prima di terminare a Bobbo la sua corsa terrena nel 615 – domenica 1 luglio si è svolto in città il XV Columban’s Day, Meeting Internazionale delle Comunità Colombaniane.
Numerose parrocchie – soprattutto italiane, ma anche dalla Francia, dalla Germania e pellegrini dall’Irlanda, accompagnate da alcuni loro Vescovi, dai loro parroci, dalle autorità civili – sono convenute nella Basilica di San Marco per il pontificale presieduto dall’Arcivescovo cardinale Angelo Scola.
Alla vigilia dell’Anno della Fede il fascino della figura di San Colombano aiuta la su “famiglia” (parrocchie, missionari, missionarie e cavalieri di San Colombano, scuole e collegi e associazioni culturali a lui intitolati) a essere uomini e donne di una fede sempre più convinta, non solo di tradizione; Colombano si presenta ancora oggi come un modello coraggioso e un assertore di valori evangelici, in un’epoca segnata da profonda crisi morale.
La peregrinatio
La peregrinatio Sancti Columbani, nel segno delle sue reliquie, è iniziata sabato 30 giugno con l’arrivo da Bobbio del busto contenente l’insigne reliquia del suo capo. Accompagnato dal parroco don Mario Cipelli e dagli amici di San Colombano di San Colombano al Lambro è giunto a Sant’Ambrogio, dove è stato accolto da monsignor Erminio De Scalzi, che ha presieduto una messa solenne alla quale erano presenti monsignor Noel Treanor, vescovo di Down and Connor (Irlanda) e altri sacerdoti di Bangor. La mattina seguente le sacre reliquie sono state trasferite dai volontari della Protezione Civile di Milano in San Simpliciano per la santa messa presieduta da monsignor Giuseppe Angelini.
«Testimoniate Cristo in tutta Europa»
Già nel primo pomeriggio di domenica le delegazioni delle varie parrocchie hanno raggiunto la Basilica di San Marco, dove alle 17 ha fatto solennemente ingresso il busto delle reliquie di San Colombano portato a spalla dai seminaristi di Milano. Alle 17.30 i sacerdoti e i vescovi presenti (monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio; monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia; monsignor Claudio Baggini, vescovo emerito di Vigevano; e l’irlandese monsignor Noel Treanor) si sono portati sul sagrato della Basilica per accogliere il cardinale Scola.
All’inizio del solenne pontificale animato dalle corali parrocchiali di San Colombano al Lambro, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo, mentre alcuni brani sono stati eseguiti dalla polifonica San Colombano di Santa Giuletta (Pv), il parroco di San Marco monsignor Luigi Testore ha letto il saluto inviato dal cardinale Bertone, Segretario di Stato Vaticano : «Il Sommo Pontefice Benedetto XVI rivolge il suo beneaugurante saluto, esprimendo apprezzamento per le iniziative volti a mantenere viva la memoria della figura e della multiforme attività spirituale e culturale si San Colombano, che ha lasciato tracce profonde nella Chiesa e nella società europea del suo tempo. Auspica che il ricordo dell’insigne monaco irlandese susciti una sempre più incisiva promozione dei valori umani e cristiani, che sono alla base della civiltà europea, come pure un rinnovato impegno al servizio della nuova evangelizzazione…».
La celebrazione in rito ambrosiano è stata ricca di significati: l’aspersione con l’acqua proveniente dalla grotta di San Colombano a Luxeuil che sgorga da 1400 anni, le letture e le preghiere dei fedeli nelle varie lingue, le offerte portare dai rappresentanti di varie comunità presenti e il Panis Angelicus eseguito da The Priests come canto di ringraziamento dopo la comunione,
Nel presentare l’assemblea al Cardinale, il presidente degli “Amici di San Colombano per l’Europa” così si è espresso: «Dalle nostre parrocchie le radici cristiane continuano a germogliare offrendo nuova linfa; incarniamo quella che il Santo Padre ama definire minoranza creativa, per contribuire a che l’Europa riacquisti il meglio della sua eredità e sia così a servizio dell’intera umanità. Come credenti, cioè laici, non possiamo non sentirci chiamati in causa e in questo ci aiuta San Colombano».
Il concerto
Subito dopo la Messa nei chiostri adiacenti la Basilica si è svolta la Cena del pellegrino, a cui ha fatto seguito l’affollato concerto di The Priests.
Direttamente dall’Irlanda – dove il 17 giugno si sono esibiti davanti a 80 mila persone nello Stadio di Croke Park a Dublino in conclusione del Congresso Eucaristico Internazionale (di cui Colombano era stato proclamato patrono) -, padre Eugenie O’Hagan, suo fratello padre Martin e padre David Delargy hanno regalato una serata emozionante in un clima di grande familiarità.
Accompagnati dall’orchestra da camera Milano Classica diretta dal maestro Michele Fedrigotti e dal coro Cantus Januae diretto da Luca Dellacasa, hanno eseguito alcuni brani tratti dei loro tre cd. Una notte da “oscar”, perché al termine i tre preti hanno ricevuto dal loro vescovo monsignor Treanor e dal vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi la statuetta di San Colombano, a ricordo di una giornata davvero storica per Milano, ma soprattutto per i tanti “colombaniani” presenti.