Come da tradizione, durante il solenne pontificale nella festa della Natività di Maria, martedì 8 settembre alle 9.30, si svolgerà il rito di ammissione dei candidati agli ordini sacri.
In particolare l’arcivescovo Scola chiamerà i 16 seminaristi che dal Biennio passano al Quadriennio teologico a pronunciare il loro primo pubblico “sì” davanti alla Chiesa. Sono: Davide Caccianiga, Giovanni Calastri, Giacomo Cavasin, Paolo Matteo Ettori, Roberto Flotta, Paolo Invernizzi, Luca Longoni, Andrea Luraghi, Alberto Miggiano, Simone Paleari, Fabio Pirola, Daniele Saleri, Emanuele Mario Tempesta, Lorenzo Valsecchi, Luca Vicini e Alessandro Viganò. Insieme a loro c’è un candidato al diaconato extradiocesano, Paulin Biro, proveniente dalla Repubblica Centrafricana, ospitato in questi anni per motivi di studio nel Seminario di Milano.
La cerimonia è conosciuta anche come “vestizione”, in quanto l’8 settembre, per la prima volta, i seminaristi si presenteranno davanti all’Arcivescovo e alla Diocesi indossando veste e cotta, suscitando sicuramente la commozione dei genitori e degli amici presenti. A questo importante passo i ragazzi si stanno preparando con giornate di ritiro e preghiera; venerdì scorso poi gli ammittendi hanno incontrato il Cardinale, che in Seminario ha dialogato personalmente con ciascuno di loro.
Al rito di ammissione agli ordini sacri parteciperanno anche 7 candidati al diaconato permanente (6 coniugati, di cui 3 con figli e un celibe) che così iniziano ufficialmente il loro cammino verso il ministero. Sono Giancarlo Airaghi, Claudio Castellazzi, Claudio Cracco, Luigi Giugno, Fabio Maroldi, Ciro Piccolo e Maurizio Roccella. Hanno un’età compresa tra i 56 e i 40 anni. Il più giovane è Fabio Maroldi, docente al Politecnico di Milano. Gli altri svolgono le più svariate professioni: chi è geometra, chi insegnante di educazione fisica, chi impiegato in banca, chi all’ufficio Catasto, chi all’Istituto Galeazzi di Milano. La cerimonia coinvolgerà anche le mogli, infatti, durante il rito di ammissione, per i coniugati è previsto il consenso da parte delle rispettive spose al completamento della formazione verso l’ordinazione diaconale. Percorso che durerà altri tre anni.
Per tutti si tratta di una celebrazione molto importante, perché rappresenta una nuova assunzione di responsabilità in vista di un nuovo tratto di cammino.