1. Domande
In effetti noi non possiamo evitare le domande. Chi è sano e chi è malato si pone domande, chi sta vicino ai malati e chi evita di stare vicino ai malati perché lo mettono in imbarazzo si pone domande, chi è giovane e chi è vecchio si pone domande, chi vede persone care che invecchiano, si ammalano, muoiono si pone domande.
Le domande dette a parole o custodite come un cruccio dentro l’anima; domande arrabbiate e domande devote. Non possiamo evitare di porre domande: che cosa mi è capitato? Che cosa sarà di me? Perché capitano queste cose? Perché a lui e non ame? Chi mi può guarire? In quale parte del mondo esiste una medicina adatta a me?
Non possiamo evitare di porre domande: che cosa c’è nel cuore umano? Perché dal cuore escono quelle cose terribili di cui parla Paolo: «fornicazioni, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere»? Perché ci sono persone così cattive? Così indifferenti? Così violente?
Non possiamo evitare domande sulla nostra situazione e su come va il mondo.
2. E le risposte?
Non possiamo evitare le domande. Ma dove sono le risposte?
Ci sono di quelli che non si aspettano risposte. La situazione è questa, bisogna rassegnarsi. Tutto è un enigma incomprensibile e spaventoso. Invece che risposte è meglio cercare distrazioni, non pensarci troppo.
Ci sono quelli che cercano risposte nella sapienza dei popoli, antichi miti, ragionamenti complicati, discussioni interessanti e forse inconcludenti.
Ci sono quelli che cercano risposte provocando Dio e invocando con devozione o pretendendo con rabbia che Dio in qualche modo risponda oppure che si levi di mezzo dai pensieri e dai discorsi dell’umanità, se non ha risposte per le domande difficili.
3. «Verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità»
Gesù, il Figlio del Dio Altissimo, non ha le risposte pronte, non ci consegna un manuale di filosofia o un trattato scientifico dove sono scritte tutte le risposte. Piuttosto promette il dono dello Spirito che guida alla verità tutta intera.
Lo Spirito glorificherà Gesù, cioè aiuterà a percorre la sua strada come la strada che porta alla luce, alla rivelazione che avvolge di luce tutta la vita, le domande e le situazioni. Lo Spirito rivela che la verità tutta intera è Gesù e la sua gloria. Cioè, il male che operano gli uomini e le donne sulla terra, il male che aggredisce la vita di uomini e donne sulla terra non ha una spiegazione, ma è il deserto da attraversare per arrivare alla terra promessa. La verità alla quale conduce lo Spirito è che ogni situazione è occasione per amare e per essere amati. Non so perché io soffro, sono malato, sono cieco, sono paralitico; non so perché, so però che questa mia situazione è occasione; non so perché tu sei aggressivo, ingiusto, violento, corrotto, ma so che l’incontro con te è per me occasione.
Ogni situazione è occasione perché sempre lo Spirito può far crescere i suoi frutti: «Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé».
Celebriamo il “Giubileo del Malato” perché davvero abbiamo bisogno di un cuore puro e buono, docile e attento: solo così possiamo ricevere lo Spirito di Dio e trovare la via che porta alla gioia mentre attraversiamo il terribile deserto che è talora la vita. Abbiamo bisogno dello Spirito per deporre la rabbia e trovare pace, per vincere l’egoismo e praticare l’amore, per liberarci dallo scoraggiamento e ricevere la promessa che suscita la speranza.
Abbiamo proprio bisogno di ricevere lo Spirito che Gesù ci invia per essere pellegrini della speranza.