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Il figlio del miscredente

Solennità della Natività di San Giovanni Battista. Sovrano Militare Ordine di Malta, Gran Priorato di Lombardia e Venezia, Delegazione di Lombardia. Milano, Basilica di Santa Maria della Passione - 23 giugno 2023

23 Giugno 2023

  1. perché non hai creduto alle mie parole.

Quel sant’uomo di Zaccaria, devoto e irreprensibile, fedele al suo compito sacerdotale, mortificato da una legittima speranza di una discendenza che è stata delusa si rivela incredulo di fronte all’annuncio sorprendente e alla promessa dell’inviato di Dio.
Il giudizio dell’angelo è severo e la il castigo inflitto è pesante: “sarai muto”.
E tuttavia le parole si compiranno a suo tempo.
Ecco una rivelazione incoraggiante e inattesa: la promessa di compie anche nella vita e nella casa del sant’uomo miscredente. Il suo nome sarà Giovanni: grazia di Dio.
Si comprende dunque che l’incredulità dell’uomo non rallenta l’attuarsi del progetto di Dio. La grazia di Dio sovrabbonda e il suo progetto di salvezza si compie non per i meriti dell’uomo, ma per la fedeltà di Dio alla sua promessa. Il miscredente avrà un figlio, quanto ormai si era rassegnato a essere un ramo secco.
Con questa esperienza di sovrabbondanza possiamo pregare con fiducia “la preghiera dei cavalieri e delle dame dell’ordine di Malta”: “aiutami a restare fedele alle tradizioni del nostro ordine”. La fedeltà può essere anche inerzia, volontarismo, esibizionismo.
Invece la fedeltà credente è un dono da invocare nella preghiera, da sperimentare come grazia, da custodire con timore: “Signore, credo. Ma tu aiuta la mia incredulità”.

 

  1. La fede e l’inquietudine del figlio del miscredente.

Giovanni, mandato da Dio a preparare la venuta di Gesù, della discendenza di Davide, salvatore di Israele, ha ereditato dal padre Zaccaria l’inquietudine della fede. Infatti, dopo avere predicato il battesimo di conversione e aver riconosciuto Gesù tra coloro che si avvicinavano a lui per ascoltarlo e ricevere il battesimo, Giovanni sperimenta il dubbio e lo sconcerto: come mai Gesù chiede a lui il battesimo? Come mai Gesù non compie quel giudizio severo, quella purificazione con il fuoco che lui, Giovanni, aveva annunciato? È lui l’atteso inviato da Dio o sarà un altro?
Anche il figlio del miscredente conosce le difficoltà della fede, di fronte al modo sconcertante con cui Gesù si rivela salvatore del suo popolo.
Non è pertanto sorprendente che coloro che seguono Gesù attraversino momenti in cui la fede è messa alla prova. Anche il Sovrano Ordine Militare è composto di discepoli che non hanno la presunzione di una fede senza l’inquietudine. I militari devono obbedire senza discutere. I discepoli di Gesù obbediscono sempre, anche discutendo.

 

  1. Non tutti hanno obbedito al vangelo. Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?

La testimonianza cristiana, l’impegno a essere fedele, “praticando e difendendo la religione cattolica, apostolica, romana, contro l’empietà” (preghiera dei cavalieri e delle dame dell’ordine di Malta) non è una missione senza fallimenti. Chi ha creduto alla nostra parola?
Ma la difesa della religione, della verità cristiana, della Chiesa non è una impresa che si misura con i successi, piuttosto si misura con la coerenza.
La testimonianza è la decisione di praticare lo “stile di Gesù”: perciò mette nel conto il fallimento, il rifiuto, l’indifferenza dei destinatari. Quello che importa è la coerenza, piuttosto che il successo, la nostra fede, piuttosto che la nostra soddisfazione.

 

  1. La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo (Rm 10,17).

Segnati anche noi, come Giovanni, come Zaccaria, dalla miscredenza, continuiamo a cercare il sentiero della fede. E l’apostolo indica la via della fede: l’ascolto della parola di Cristo.
Zaccaria non ha creduto alla parola di Gabriele: per nove mesi non ha avuto parole da dire, avendo dubitato dell’unica parola affidabile.
Nel nostro tempo, figli anche noi del miscredente, abbiamo bisogno di mesi di silenzio per ascoltare ancora la Parola e aprire la mente e il cuore alla fede.
Ascoltare è una grazia piena di consolazione e di inquietudine. Noi vogliamo metterci per questa via.