Sabato 22 novembre, prima della Messa nella parrocchia di Sant’Apollinare a Baggio, il cardinale Angelo Scola farà visita ad alcune famiglie della parrocchia di Sant’Anselmo, sempre nello stesso Decanato. Alle 17 il Cardinale farà una sosta alla Rsa “Baggio Parco delle Cave”, di via Capri 21, dove sono ospitati circa trecento anziani che si ritroveranno nel salone della struttura, per un saluto e una benedizione. Intorno alle 17.20 ci sarà un incontro con le famiglie che abitano all’interno del complesso Aler di via Quarti. L’appuntamento è nei locali “Lo Stanzino”, dove operatori e volontari della cooperativa “Filo di Arianna”, promossa da Caritas Ambrosiana, accolgono i ragazzi che abitano nel quartiere e aiutano le famiglie, in collaborazione con i “custodi sociali” e altre cooperative che operano in questo territorio.
«Saranno due momenti molto significativi e per molti versi simili – spiega don Giuseppe Nichetti, parroco di Sant’Anselmo -. Il primo di questi, infatti, è dedicato agli anziani che non si possono muovere e che sperimentano più di tutti la solitudine. Il secondo è invece rivolto alle persone che abitano in una via che sente molto da vicino il problema del degrado e dell’abbandono». Gli incontri saranno brevi: un saluto, una preghiera insieme e la benedizione: «Saranno sul modello delle benedizioni natalizie nelle case. Il Cardinale qui anticipa questa tradizione per stare con gli anziani e le famiglie che più di tutti si sentono la solitudine».
In via Quarti vivono 450 famiglie, mentre 150 appartamenti sono occupati abusivamente. Situazioni che possono creare problemi di ordine pubblico, tensione, scontri e disagi. Persone che vivono ogni giorno in una realtà difficile e che si sentono profondamente abbandonate, come se appartenessero a un’altra città. «Addirittura a volte capita che i ragazzi di via Quarti mi chiedano se possono entrare in oratorio – rileva don Nichetti -. E subito rispondo loro che sono i benvenuti: è anche il loro, visto che fanno parte della parrocchia. Vorremmo vincere questa sensazione. Le cooperative e i “custodi sociali” stanno facendo un lavoro encomiabile di integrazione sociale in questo territorio. Ora è importante procedere in questa direzione e abbattere anche le barriere interiori che separano questa zona dal resto del quartiere e viceversa». Impossibile visitare tutti personalmente. L’incontro vuole essere il segno di una presenza e un primo passo per ritrovarsi insieme.