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Dialogo

Il cammino ecumenico in Diocesi,
testimonianza di verità

«Aiutiamoci con franchezza» è l’invito del cardinal Scola a tutte le Chiese, per meglio rispondere alla domanda di senso che l’uomo post-moderno porta in sé. L’impegno è dunque rafforzato nel proposito di lavorare insieme per il bene della città e di tutta la Chiesa. Diversi i luoghi di culto a Milano messi a disposizione per le varie comunità ecclesiali.

di Rosangela VEGETTI

7 Gennaio 2013
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All’inizio di un nuovo anno è utile dare uno sguardo a quanto fatto in quello appena trascorso per meglio cogliere i traguardi da porsi per i mesi a venire, ed è quello che gli eventi ecumenici in Diocesi ambrosiana inducono a fare alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Nel complesso programma di eventi predisposto per il 2013, Anno costantiniano, o come lo stesso cardinale Angelo Scola preferisce dire, nella ricorrenza dell’Editto di Milano, vanno a proporsi itinerari che hanno la loro origine negli anni passati.

A cominciare dalla lunga amicizia che ha legato i vescovi di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini in poi, al patriarca ortodosso di Costantinopoli, , fino ad arrivare ai 15 anni di attività del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, chiaro segno di un cammino di conoscenza e dialogo tra le Chiese presenti sul territorio milanese e diocesano.

«Spesso i cristiani non mostrano di aver capito che il dialogo ecumenico è intrinseco con l’atto di fede e che si debba educare a questo sguardo integrale e completo perché l’ecumenismo non va considerato un argomento in aggiunta ad altri». È stata questa la linea-guida che l’arcivescovo Scola ha dato ai rappresentanti delle Chiese cristiane all’inizio dello scorso anno; quest’anno, in occasione dell’incontro del primo gennaio nella celebrazione della Giornata della Pace, ha ribadito il concetto dicendo che il nostro tempo ha particolarmente bisogno di una forte testimonianza di unità e di proposta di verità da parte delle Chiese per offrire guide sicure sul cammino di verità.

«Aiutiamoci con franchezza» è l’invito dell’Arcivescovo a tutte le Chiese, per meglio rispondere alla domanda di senso che l’uomo post-moderno porta in sé e che richiede proposte chiare e limpide. L’impegno è dunque comune e rafforzato nel proposito di lavorare insieme per il bene della città e di tutta la Chiesa. Certamente la sollecitazione non cade nel vuoto e non è priva di fatti concreti di questa unità, quasi silenziosa osmosi, che permea il tessuto delle comunità cristiane in diocesi.

Un primo segno è la disponibilità di propri luoghi di culto per le varie comunità ecclesiali che portano un numero crescente di fedeli provenienti da diversi Paesi e anno dopo anno, ci sono chiese della storia religiosa ambrosiana che vengono date in uso ai fratelli ortodossi o copti: così San Pietro Celestino di via Senato alla Chiesa copta ortodossa del Patriarcato di Alessandria; la chiesa dei Santi Angeli custodi di via Ippocrate alla Chiesa eritrea ortodossa; Santa Maria della Vittoria di via De Amicis è da alcuni anni parrocchia ortodossa romena; San Vito al Pasquirolo è ora la parrocchia di Sant’Ambrogio della Chiesa ortodossa russa che accoglie anche ucraini e moldavi; una chiesa un po’ fuori Milano è stata assegnata alla Chiesa ortodossa etiopica.

Il recente ingresso degli ortodossi greci nella chiesa di Santa Maria Podone segna il progressivo impegno della Diocesi milanese a dare agio al culto dei cristiani delle altre tradizioni e insieme di favorire il loro pieno inserimento nella vita della città. Linfa vitale di tutto ciò è il Consiglio delle Chiese cristiane di Milano che riunisce ben 17 delegazioni di Chiese e svolge un prezioso lavoro di continuo dialogo, confronto e comune sollecitazione alle comunità cristiane, parrocchie, associazioni, verso tempi di annuncio evangelico, di riflessione a più voci e di studio biblico insieme che arricchiscono la spiritualità dell’intera Chiesa di Cristo.