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I sette mariti senza figli e i sette angeli dell’annunciazione

Movimento dei Focolari, Milano -Basilica di sant’Ambrogio, 4 marzo 2025

4 Marzo 2025

1. Se alla fine c’è solo la morte…

Il primo marito non ebbe figli, perché si riteneva troppo giovane: “Prima viene la carriera, prima viene la sicurezza di un buon stipendio, prima viene la libertà di andare, venire, viaggiare, vedere il mondo. Un figlio è un impegno, è un vincolo. Dovrei rinunciare a troppe cose”. Si chiamava Meschino.

Il secondo marito non ebbe figli, perché era spaventato del mondo: “In un mondo come questo, in una società così complicata, in un’economia così precaria, non voglio mettere al mondo un infelice”. Si chiamava Cauto.

Il terzo marito non ebbe figli, perché aveva paura del futuro: “Le cose cambiano troppo in fretta, e sempre in peggio. Che cosa sarà domani? Se si va avanti così l’aria sarà irrespirabile, la terra inabitabile, le condizioni di vita insostenibili. Meglio evitare rischi e pensieri di futuro”. Si chiamava Pessimista.

Il quarto marito non ebbe figli, perché si riteneva troppo vecchio: “Alla mia età sarei più adatto a fare il nonno che il papà”. Si chiamava Canuto.

Il quinto marito non ebbe figli, perché non credeva che la vita meritasse di essere donata: “In realtà la vita è una condanna a morte. Si nasce per morire. Un uomo, una donna è solo un frammento insensato in un universo insensato, finché tutto finisce nel nulla. Vale la pena di vivere? Vale la pena di dare vita a un figlio?”. Si chiamava Disperato.

Il sesto marito non ebbe figli, perché si riteneva troppo povero: “Facciamo fatica a tirare avanti, le spese aumentano sempre e il figlio è una spesa non da poco”. Si chiamava Calcolo.

Il settimo marito non ebbe figli, perché preferiva la solitudine alla compagnia: “La vera sapienza è che ciascuno pensi per sé e che non si intrometta nella vita degli altri. Io sto bene cosìe vivo per me stesso. Io e mia moglie siamo separati in casa e non sentiamo il bisogno di aver per casa altra gente”.Si chiamava Individualismo.

 

2. La speranza per vivere e dare vita

Ma per dare un futuro all’umanità furono mandati i sette angeli dell’annunciazione.

Un angelo chiamato Augusto fu mandato nella casa di Meschino e lo chiamò: “Meschino, non sottovalutarti, non perderti nelle cose da nulla, non distrarti. La vita è un dono per essere donata”.

Un angelo chiamato Andrea fu mandato nella casa di Cauto e lo chiamò: “Una vita nuova è un orizzonte che si apre, una vocazione alla festa, una presenza che piange e ride, una libertà chiamata all’impresa esaltante di aggiustare il mondo”.

Un angelo chiamato Atanasio fu mandato nella casa di Pessimista e lo chiamò: “Alla fine del cammino c’è l’incontro faccia a faccia con Dio. Dio è Dio dei viventi e non permette che nessuno vada perduto”.

Un angelo chiamato Giuseppe fu mandato nella casa di Canuto e lo chiamò: “Ogni stagione è una bella stagione per chi vive nella speranza”.

Un angelo chiamato Desiderio fu mandato nella casa di Disperato e lo chiamò: “Dio è fedele alle sue promesse: perciò sei autorizzato a sperare la vita eterna, a desiderare la vita felice, a generare la libertà, a rispondere alla vocazione alla comunione”.

Un angelo chiamato Modesto fu mandato nella casa di Calcolo e lo chiamò: “Caro amico, i figli sono il miglior investimento per il presente e per il futuro. La verità della vita non è scritta nel bilancio, ma negli affetti. Basta nulla per vivere bene, se l’amore è forte e l’animo è lieto”.

Un angelo chiamato Giovanni fu mandato nella casa di Individualismo e lo chiamò: “Fratello!”.

 

3. Che angelo sei?

I sette angeli dell’annunciazione, come dice il Vangelo, arrivarono quando i sette mariti, Individualismo, Calcolo, Disperato, Canuto, Pessimista, Cauto, Meschino, erano già morti senza lasciare figli. Ma i sette angeli sono ancora mandati a visitare la terra per parlare del Dio dei viventi, della promessa di vita, della speranza affidabile e invincibile.

Il movimento dei Focolari è composto da molti angeli che sono inviati per annunciare le buone ragioni per donare la vita, generare il futuro. Insomma le buone ragioni della speranza. Ma tu che angelo sei? Come ti chiami? A chi sei inviato?