Milano, 19 giugno 2012
Eugenio Borgna è Primario Emerito di Psichiatria all’Ospedale Maggiore di Novara e Libero Docente in Clinica delle malattie mentali e nervose presso l’Università di Milano.
E’ autore di numerosissime pubblicazioni. Nel 2005 vince il premio Bagutta con “L’attesa e la speranza” (La Feltrinelli)
“Sono in cammino, in questo libro, verso i modi di essere, verso i linguaggi della solitudine perduta nella vita di ogni giorno, e divorata dalla mondanità e dalla ricerca di mete non di rado nutrite di illusioni e di apparenze: di stelle filanti” (dalla Prefazione).
Egli distingue: la solitudine interiore, la solitudine dell’anima, la solitudine creatrice, la solitudine dolorosa, la solitudine negativa e la solitudine-isolamento e per ognuna di esse ne descrive, con estrema coerenza rispetto ai sentimenti ed alle emozioni evocate, significati ed intendimenti.
E’ certamente un libro sulle emozioni, sulla loro natura, sull’importanza e sulla mancanza.
Mancanza di emozioni legata, appunto, alla solitudine dell’anima, per qualsiasi motivo essa si presenti, compreso quello della malattia mentale che così tanto rende “differenti” nelle percezioni delle cose dell’umanità.
E’ pure un libro di lirica, a partire dalla descrizione di alcune vicende dall’incredibile sofferenza psichica per continuare con le numerose citazioni di poeti, Emily Dickinson in testa.
Così come è un libro pregno di estrema cultura, quella dell’Autore, che ben nutre il Lettore di spirito evocativo di quell’importante sprone che è la curiosità.
Eugenio Borgna racconta, spiega, elenca ma mai satura, nonostante le pagine dense di esperienza propria che ben si sormonta a quella di chiunque abbia provato o provi la solitudine dell’anima.
Nessun giudizio morale: anzi, grande affetto ed empatia per chi, affranto, non ce la fa a trasformarsi rigenerandosi dopo il tempo misterioso della solitudine.
E’ sicuramente un Saggio da leggere, magari anche in vacanza, per saperne di più sull’importanza…… della Solitudine.
G.A.