1. L’adolescente vergognoso
«Ecco, io vidi dei giovani inesperti, e tra loro scorsi un adolescente dissennato. Passava per la piazza, rasente all’angolo, e s’incamminava verso la casa di lei, all’imbrunire, al declinare del giorno,all’apparire della notte e del buio».
L’adolescente si vergogna di quello che pensa, di quello che fa, di quello che desidera: è sedotto dal male, ma sa che è male. Perciò si vergogna. È attratto dalla “donna straniera”, è sedotto e convinto che si tratti di un piacere che consente di divertirsi nella trasgressione. Si illude che quando vuole può smetterla con il divertimento evasivo, il piacere trasgressivo, l’esperienza proibita, e nessuno ne saprà niente. E potrà tornare ad essere il bravo ragazzo, la brava ragazza che gli altri si aspettano.
La donna straniera è l’immagine dell’attrattiva del male: forse si chiama “pigrizia e malavoglia” e convince a trascurare i propri impegni e le proprie responsabilità: tanto chi se ne accorge? Sarò promosso lo stesso. Forse si chiama “volgarità e pornografia” e convince ad immaginare e praticare il sesso come fosse un divertimento: tanto chi lo saprà? E poi che male c’è? Forse si chiama “violenza e cattiveria” e convince ad umiliare i deboli ed a comportarsi come bulli prepotenti e intrattabili: se non schiaccio gli altri, gli altri schiacciano me.
L’adolescente vergognoso, dopo essersi lasciato convincere a compiere le cose sbagliate, se ha un momento per guardarsi allo specchio, si vergogna di quello che ha fatto. Non si piace. Perde la stima di sé. Si convince di essere uno schifo. Rifiuta di guardarsi dentro, di fare l’esame di coscienza perché è convinto di aver dentro una discarica di spazzatura, tante cose di cui vergognarsi.
2. «Il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà»
Ecco l’invito di oggi, ecco la grazia del Giubileo: entra nel segreto, «nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre».
Entra nella tua intimità, più a fondo, più sincero, più te stesso. Che cosa vedi nei tuoi ricordi? Che cosa vedi di te stesso? Non fermarti a quello di cui ti vergogni; vai oltre, più in profondità, più verità.
Non fermarti a quello che ti ha fatto soffrire, alle ferite dovute a chi ti ha deluso, a chi ti ha umiliato, a chi ti ha fatto sentire escluso, incapace. Più in profondità, più verità. Cerca di essere più sincero. Che cosa c’è in profondità? Che cos’è la tua verità?
Gesù rivela: il Padre vede nel segreto. Tu non sei quello che sembri. Tu non sei quello che gli altri vedono. Tu non sei l’etichetta che ti hanno appiccicato. Tu non sei quel fallimento che credi di essere. Il Padre vede più in profondità e ti stima, ti ricompensa. Il Padre vede la tua verità: tu sei amabile, tu sei chiamato alla felicità, tu sei capace di amare.
3. Il Giubileo dei pellegrini di speranza
Il Giubileo è l’offerta della grazia di riconoscere la propria verità, di guardare sé stessi con lo sguardo di Dio. La confessione dei peccati non è l’esercizio di una pratica che ti obbliga a dire le cose che non vorresti dire, a ritornare con il pensiero e la vergogna a quello che ti mette in imbarazzo. Piuttosto il Giubileo e la confessione dei peccati e le indulgenze sono la grazia per poter finalmente dire: ecco, sono amato, sono amata così come sono. Posso deporre quel peso che mi porto dietro. Finalmente la libertà, il sollievo, l’abbraccio della riconciliazione con il Padre, con se stessi, con gli altri. Così come sei, sei amato e sei amata. Così come sei, sei chiamato e sei chiamata a vivere una vita buona, a credere che la vita è una promessa di felicità. Puoi fidarti di Gesù.
L’adolescente vergognoso può diventare quel ragazzo, quella ragazza che ha stima di sé e si fa coraggio, per essere amico o amica, per essere servo o serva, per essere promessa.