Link: https://www.chiesadimilano.it/senza-categoria/don-mario-ciceri-dichiarato-venerabile-72612.html
Share

Vaticano

Don Mario Ciceri dichiarato Venerabile

Tra i 24 decreti che papa Francesco ha autorizzato a promulgare c’è anche quello che riconosce l’eroicità delle virtù cristiane del sacerdote ambrosiano, che svolse il suo ministero a Brentana di Sulbiate (1900-1945)

5 Dicembre 2016

Giovedì 1 dicembre papa Francesco ha ricevuto il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, e l’ha autorizzato a promulgare i decreti riguardanti 24 cause relative a sacerdoti, religiosi e laici, alcuni dei quali martiri. Tra loro c’è don Mario Ciceri, sacerdote ambrosiano (1900-1945), che è stato dichiarato Venerabile in seguito al riconoscimento dell’eroicità delle sue virtù cristiane.

Nato a Veduggio l’8 settembre 1900, quarto di sei figli di una famiglia di contadini, fu educato dalla madre alla vita cristiana. A 8 anni manifestò il desiderio di farsi sacerdote e, malgrado le ristrette condizioni economiche della famiglia, con il suo impegno riuscì a meritarsi borse di studio e facilitazioni che gli permisero di proseguire la scuola e concludere il ciclo di studi teologici.

Nell’ottobre 1912 entrò nel Seminario diocesano di Seveso, dove manifestò una condotta esemplare per serietà, impegno, correttezza e disponibilità verso gli altri. Nel 1918 si trasferì al Collegio Rotondi di Gorla Minore e frequentò poi gli anni di Teologia in corso Venezia a Milano. Fu ordinato sacerdote il 14 giugno 1924 nel Duomo di Milano dal cardinale Eugenio Tosi.

Lo stesso anno fu nominato coadiutore presso la parrocchia di Brentana, nel Comune di Sulbiate, dove svolse un’opera infaticabile di dedizione, di amore e servizio fino al 9 febbraio 1945, giorno in cui fu vittima di un tragico incidente stradale nella località di Verderio Inferiore. Fu ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Vimercate e, dopo due mesi di sofferenze e cure, morì a soli 44 anni il 4 aprile 1945, offrendo la propria vita per la fine della guerra, il ritorno a casa dei soldati dalla guerra e la conversione dei peccatori. Ai funerali, il 7 aprile a Brentana, partecipò una folla immensa di persone che l’avevano conosciuto e apprezzato nei 21 anni del suo apostolato, caratterizzato da amore, dedizione e spirito di sacrificio.