Ap 10, 1-11; Sal 17 (18); Gv 14, 12-15
Allora mi avvicinai all’angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele». Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza. Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re». (Ap 10,8-11)
L’esperienza di Giovanni con il libro, rappresentazione della Scrittura, è quella di ciascuno: certo è dolce, dal momento che annuncia la salvezza per ciascuno; al contempo, però, farlo diventare proprio, al punto da assimilarlo nella carne, non è a poco prezzo: ciascuno fa esperienza della fatica quando vuole rendere concreta la Parola ascoltata. Oggi è il giorno per confrontarsi con la Parola offerta dalla Scrittura, lasciando che essa trasformi nel profondo l’esistenza.
Preghiamo
Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.
Abbassò i cieli e discese,
una nube oscura sotto i suoi piedi.
dal Salmo 17 (18)