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Come figli della luce

490° Anniversario di fondazione delle Suore Angeliche di San Paolo (Milano - Chiesa Sacra Famiglia, 15 gennaio 2025)

15 Gennaio 2025

1. «Eravate tenebra, ma ora siete luce nel Signore»

E infatti vivono sulla terra i figli della luce. I figli della luce sono stati illuminati: «Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore».

Nelle tenebre abitano le paure misteriose, come spaventi che generano ansia, panico. Nelle profondità tenebrose dell’animo umano si svegliano talora i mostri che sembrano voler divorare la vita: quando però viene la luce i mostri si rivelano fantasmi inconsistenti. Perciò i figli della luce affrontano anche le paure ma non si lasciano paralizzare di fantasmi. E infatti Paolo scrive: «Camminate nella carità […] comportatevi come figli della luce».

Nelle tenebre abitano quelle opere delle tenebre «di cui è vergognoso persino parlare». Nelle profondità dell’animo umano, nel divagare delle fantasie, nell’insorgere di desideri cattivi si compiono quelle opere per cui si prova vergogna, quelle trasgressioni che sembrano promettere una gioia, un piacere, e producono in effetti un senso di vergogna, una rovina per la stima di sé. Quanto però viene la luce, allora si riconosce nella verità che le opere delle tenebre possono essere vinte. Perciò i figli della luce riconoscono anche quella parte di tenebra che talora li insidia e lottano e vincono perché sono illuminati dal dono della luce, che è Gesù.

Nelle tenebre abita la confusione, quell’affollarsi di parole che non sai da dove vengono, quello smarrimento per il fatto che non si vede la strada, quell’impressione che tutto sia scuro, che non ci sia niente di bello, che non si sappia che cosa pensare nell’invasione di pensieri e parole e proposte che dicono e negano, che esaltano e disprezzano. Come quel tale di cui parla il Vangelo: «Che cosa devo fare?». Faccio già tutto bene, che cosa mi manca? Ma la confusione è visitata dalla luce, dalla parola sincera di Gesù: «Vieni! Seguimi!».

Perciò i figli della luce accolgono la parola che mette ordine nella confusione, che permette di distinguere bene e male, che indica la strada della vita eterna. I figli della luce camminano nella luce perché hanno imparato che la vita è una vocazione e non una confusione.

 

2. Camminano tra noi i figli della luce

Le schiere dei santi e delle sante che hanno scritto la storia della nostra Chiesa testimonia le opere della luce, dei figli e delle figlie della luce. Perciò siamo certi che accompagnano il cammino delle Suore Angeliche di San Paolo coloro che hanno trovato in questa forma di vita consacrata la via della santità: Sant’Antonio Maria Zaccaria, Guastalla Lodovica Torelli, Paola Antonia Negri, il p. Pio Mauri e tutte le sante suore angeliche.

E oggi continuano a essere vivi e a camminare tra noi i figli della luce, imitatori di Dio. Gli imitatori di Dio si comportano come figli della luce: camminano nella carità, portano frutti di bontà. Non sono perfetti, non sono eroi, non sono martiri. Ma si riconoscono perché seminano il bene, trasfigurano gli ambienti dove vivono e dove lavorano accendendo una luce amica che rende bello e desiderabile vivere. Ecco: esistono e sono tra noi persone buone, quelle che si incontrano volentieri, quelli che si vorrebbero vicini di casa, compagni di viaggio, compagni di classe. Forse non sono i più intelligenti, non sono i più brillanti, ma sono buoni e con la loro presenza rendono buono, bello, sereno quel pezzo di mondo che è loro affidato.

Gli imitatori di Dio portano il frutto della luce che consiste in ogni verità. Amano la verità, dicono la verità, cercano la verità. Non sanno tutto, non pretendono di essere aggiornati su tutto. Non si fanno un puntiglio di raccogliere dai social le ultime notizie. Ma sono sinceri: tu puoi essere sicuro che se dicono una cosa o prendono un impegno o fissano un appuntamento saranno presenti.

Gli imitatori di Dio camminano nella luce, vivono la vita ispirati dalla speranza. Coltivano, infatti, la speranza della vita eterna. Accolgono la promessa di Gesù e decidono di seguirlo. Non sono impigliati e distratti dai desideri piccoli, non sono paralizzati per uno sguardo miope, ma si fidano di Gesù e camminano sulle sue vie. Non sanno prevedere tutto, non hanno capito tutto della vita, ma sono pellegrini di speranza. Camminano, sperano, si preparano al futuro e si affidano a Gesù, anche quando la vita, le vicende personali, gli eventi storici sembrano smentire la possibilità della felicità vera ed eterna, gli imitatori di Dio si fidano di più delle promesse di Gesù che delle notizie di cronaca. E continuano a sperare.

Così camminano i figli della luce.