Un appuntamento di grande rilievo, quello di sabato 24 gennaio, alle 11, presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale a Milano (via Cavalieri del Santo Sepolcro 3): l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, Gran Cancelliere della Facoltà, conferirà la laurea honoris causa al teologo ortodosso Ioannis Zizioulas, Metropolita di Pergamo, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Zizioulas – «uno dei teologi più originali e profondi della nostra epoca», come lo definì Yves Congar – è stato docente di teologia presso l’Università di Tessalonica e in diversi atenei inglesi, tra i quali il King’s College di Londra. Il suo pensiero teologico si fonda sullo studio della patristica greca, mentre l’ecclesiologia da lui maturata si basa sulla fedeltà alle origini apostoliche della Chiesa. È autore di opere rilevanti, alcune pubblicate in Italia da Quiqajon, editrice della Comunità di Bose.
L’evento si colloca al centro di un intreccio di proposte e di programmi. È infatti apice della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, ma è anche una tappa del percorso intrapreso da tempo dallo stesso cardinale Scola con una serie di viaggi, incontri col mondo ortodosso e scambi tra scuole di teologia.
L’iniziativa, inoltre, rientra nell’ambito del progetto di ricerca sul tema «Gesù Cristo e il nuovo umanesimo», intrapreso da Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, Istituto Superiore di Scienze Religiose, Ufficio Ecumenismo dell’Arcidiocesi e Progetto culturale Cei, che ha già dato vita a dodici incontri dallo scorso ottobre e che si concluderà il 30 maggio presso la Facoltà teologica.
L’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo ha accolto e sostenuto l’iniziativa per diverse ragioni. «La prima è sicuramente l’intuizione di offrire alla Chiesa italiana, che si riunirà a Firenze in ottobre, una prospettiva di riflessione congiunta cattolica-ortodossa che affronti diversi argomenti all’interno del tema principale – spiega il responsabile, diacono Roberto Pagani -. Il desiderio del cardinale Scola di lavorare insieme ai teologi ortodossi (maturato nei suoi recenti incontri con i Patriarchi di Costantinopoli, Mosca e Belgrado) ha trovato così risposta in questa proposta di seminari che fa incontrare docenti della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale con quelli provenienti da diverse Facoltà teologiche di università ortodosse di molti Paesi europei e degli Stati Uniti». E la presenza del Metropolita Zizioulas è un indubbio motivo di richiamo internazionale. Oltre all’interesse accademico, però, c’è anche un’attenzione pastorale mirata a coinvolgere la realtà diocesana nella sua massima articolazione verso un obiettivo di maggiore reciproca conoscenza per favorire la comprensione e il dialogo tra le Chiese. L’ecumenismo non è più un aspetto tra i tanti dell’attività pastorale, né va relegato ad ambiti di specialisti o appassionati, ma sempre più deve animare e sostenere la pastorale di base, perché il volto multiculturale e multireligioso della città richiede iniziative volte proprio all’integrazione e alla mutua comprensione.