In occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano dal titolo 21st Century. Design After Design, il Museo Diocesano di Milano ospita, dal 2 aprile al 12 settembre, la mostra DESIGN Behind DESIGN che racconterà ciò che architetti, designer e artisti hanno pensato e disegnato per la committenza della Chiesa cattolica o comunque rappresentando il sacro, tra opere d’arte, fotografie, oggetti d’arredo, esempi di architettura e composizioni musicali, di autori quali Lucio Fontana, Fausto Melotti, Francesco Messina, Mario Sironi, Nicola De Maria, Mimmo Paladino, Gio Ponti, Figini e Pollini, Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti, Luigi Caccia Dominioni, Roberto Sambonet, Giulio Iacchetti, Afra e Tobia Scarpa, Gabriele Basilico, Mario Carrieri, Francesco Radino, Mario Cresci, Luciano Migliavacca, Luigi Picchi, Francis Poulenc, Igor Stravinskij e molti altri.
L’esposizione – curata da Marco Romanelli e Carlo Capponi con Natale Benazzi, Laura Lazzaroni e Andrea Sarto, organizzata dall’Arcidiocesi di Milano per volontà dell’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, col sostegno del main sponsor Mapei e gli sponsor tecnici Luceplan-Milano, Poltrona Frau- Tolentino e Apice-Milano – inviterà il visitatore ad andare al di là dell’oggetto, artistico o di design, alla ricerca di un significato implicito contenuto in esso, ma che, non per questo, elude la funzione prima a cui l’oggetto è destinato. Raccontare la storia di alcuni di questi manufatti significa mostrare un “uomo creatore”, capace di guardare oltre la sua matita e di progettare l’oggetto in base a “regole” che rimandano al senso, oltreché alle necessarie funzioni tecniche.
Il percorso espositivo, organizzato per aree tematiche, si aprirà con la sezione dedicata all’architettura che, grazie agli inediti scatti appositamente effettuati da Giovanni Chiaramonte, si avvarrà della proiezione ambientale di alcune delle più importanti chiese milanesi del moderno, ovvero di quei «luoghi aggregativi di qualità» che il cardinale Scola ritiene di fondamentale importanza per accogliere le varie comunità della diocesi, secondo la linea tracciata alla metà degli anni Cinquanta da Giovanni Battista Montini – allora arcivescovo di Milano e futuro papa Paolo VI – che per primo ebbe l’intuizione di aprire la Chiesa al contemporaneo, chiamando a collaborare gli artisti e gli architetti più interessanti del tempo. La rassegna raccoglierà poi eccellenze create da artisti e designer che si sono confrontati con le tematiche del sacro e con le regole del rito, ovvero con la Liturgia. Saranno scelte alcune tipologie contemporanee di arredo sacro, dalle croci ai calici, dai paramenti agli Evangelari, che vivranno, grazie alle collezioni permanenti del Museo Diocesano, un’inedita e fattiva comparazione tra antico e moderno.
Particolarmente importante è la sezione della mostra dedicata alla pittura e alla scultura, ove s’incontreranno due Crocifissioni di Lucio Fontana, messe a confronto con la celebre Via Crucis bianca del 1955, le sculture di Francesco Messina, di Fausto Melotti, di Emilio Greco, oltre a dipinti di Mario Sironi, William Congdon, Adolfo Wildt, Roberto Sambonet e William Xerra. Non mancherà un’analisi delle più interessanti ricerche fotografiche a soggetto sacro.
Chiude idealmente l’itinerario la sezione dedicata alla musica che permetterà di riscoprire figure di compositori lombardi quali Luciano Migliavacca e Luigi Picchi e di riascoltare musica sacra contemporanea, non solo a uso del rito propriamente detto.