Il penitenziere maggiore del Duomo commenta il richiamo al sacramento contenuto nella Proposta pastorale 2024-2025 e ne sottolinea la dimensione comunitaria. In arrivo un testo per aiutare i fedeli nell’esame di coscienza
Il Vicario episcopale riflette sulla prima sezione della Proposta pastorale dell’Arcivescovo e in particolare sull’azione salvifica di Dio come guida dell’agire umano e come atteggiamento per interpretare il “riposo” giubilare
Il sociologo dell'Università cattolica analizza il nuovo documento: «Guerre, odio, sofferenze: è importante che l’Arcivescovo sottolinei che tutto origina dal peccato, dall’errore. E che con il suo “Basta” richiami il ruolo di responsabilità dei laici»
Come tradizione, con il Pontificale in Duomo della Natività della Beata Vergine Maria l’Arcivescovo ha aperto l’Anno pastorale, riprendendo alcuni temi della nuova Proposta (“Basta. L’amore che salva e il male insopportabile”). Durante la celebrazione si è svolto il Rito di ammissione di tre seminaristi al diaconato e di otto laici che iniziano il cammino per diventare diaconi
Susanna Poggioni, segretaria della Consulta Chiesa dalle Genti, riflette sulla seconda parte della Proposta pastorale dell’Arcivescovo, che ripercorre il cammino compiuto dalla Diocesi sui sentieri della sinodalità
Il teologo don Alberto Cozzi riflette sul testo dell’Arcivescovo: «Di fronte alle prove la fede ci chiama a fidarci». I tre significati di «basta» («protesta, esperienza e promessa») e la valorizzazione della Riconciliazione («vivere questo sacramento è voler tornare alla grazia del Battesimo»)
L’Arcivescovo spiega l’ambivalenza del termine utilizzato nel titolo della Proposta pastorale per il 2024-2025. Parla della dimensione comunitaria della riconciliazione e del Giubileo e degli altri appuntamenti dell’anno, da vivere «senza affanno, ma con docilità»
L’Arcivescovo invita a confidare nella grazia del Signore e a opporsi al male personale e collettivo. Nell’anno giubilare l’esortazione a vivere un tempo sabbatico con al centro la preghiera e le relazioni, e a curare la Confessione e la celebrazione della Messa