Le immagini sono da sempre un linguaggio universale, capace di comunicare messaggi profondi anche a chi non ha dimestichezza con le parole. La Chiesa ha sempre saputo sfruttare la potenza visiva dell’arte: dalle vetrate delle cattedrali medievali agli affreschi nelle chiese, la cosiddetta Biblia Pauperum ha reso accessibile il messaggio evangelico a tutti, anche a coloro che non sapevano leggere.
Un linguaggio che il marketing ha fatto suo
Oggi, però, la forza delle immagini non è più solo uno strumento della Chiesa, ma è divenuta il cuore pulsante della comunicazione commerciale. Il marketing moderno ha saputo appropriarsene con astuzia e aggressività, sviluppando strategie sempre più raffinate per catturare l’attenzione e influenzare il pubblico. Di fronte a questa realtà, dobbiamo chiederci: la Chiesa sta rispondendo in modo adeguato? Stiamo sfruttando con consapevolezza il potenziale delle immagini o ci lasciamo sopraffare dal rumore visivo che ci circonda?
La necessità di una comunicazione visiva chiara
Per essere efficaci, non basta usare immagini: è necessario essere riconoscibili. Un’identità visiva coerente aiuta a rendere immediatamente distinguibile il nostro messaggio e a evitare che si perda nel flusso ininterrotto di contenuti digitali. Troppo spesso, invece, si vedono comunicazioni parrocchiali che peccano di scarsa attenzione alla grafica, all’uso dei colori o alla qualità delle immagini. Il rischio è quello di creare confusione e di rendere la comunicazione inefficace.
Un’immagine coordinata per un messaggio chiaro
Una comunicazione visiva ben strutturata non è solo una questione estetica, ma una necessità pastorale. Ogni immagine, ogni scelta grafica, ogni fotografia o illustrazione utilizzata dovrebbe riflettere in modo chiaro il messaggio che si vuole trasmettere. Inoltre, è fondamentale targettizzare i contenuti, cioè adattarli ai diversi destinatari: ciò che funziona per gli adulti potrebbe non essere efficace per i giovani, e viceversa.
Il rischio di distruggere la comunicazione
Se usate con criterio, le immagini possono potenziare enormemente la nostra capacità di trasmettere il Vangelo. Se, invece, vengono scelte in modo casuale o poco curato, possono addirittura vanificare gli sforzi comunicativi. Un’immagine sbagliata può distogliere l’attenzione, creare fraintendimenti o dare un’impressione di sciatteria e improvvisazione.
Uno sguardo al futuro
Oggi iniziamo una riflessione su come scegliere e realizzare immagini efficaci per la comunicazione pastorale. Nei prossimi articoli ci soffermeremo su foto e video in modo da coprire tutto l’ambito. Nel contempo vi ricordo che l’ufficio comunicazioni sociali sta proponendo un corso proprio su questi temi all’interno di “La Parrocchia comunica”