L’Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) ha celebrato i suoi 75 anni con gli SDC Days, le giornate delle Sale della Comunità a Roma. Il 9 e 10 novembre, il Cinema delle Provincie – che ha ricevuto il Premio Carlo Lizzani per l’Esercente più coraggioso – ha accolto duecento volontari dell’associazione per due giorni di incontri: l’occasione per fare delle considerazioni sul percorso fino a oggi e, soprattutto, guardare al futuro.
Le Sale sono realtà polifunzionali che giocano un ruolo fondamentale nel tenere unite le Comunità locali attraverso l’arte, in particolare il cinema e il teatro. Per proseguire su questa strada è necessario “avere voglia di investire in professionalità e creatività” sostiene il Presidente Gianluca Bernardini. Un processo già in atto, che i principali attori della filiera agli SDC Days hanno riconosciuto alle Sale della Comunità: ANEC e FICE, Cinetel, Box Office per il cinema, Federgat e ANNCI per il teatro, hanno sottolineato come le SdC non siano solo spazi di incontro umano, ma permettano una diffusione culturale capillare.
Presente anche Mariagrazia Fanchi, Direttore ALMED dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha insistito sull’importanza della scuola nel futuro del cinema. Il dialogo con gli istituti scolastici e gli studenti è fondamentale, concetto ribadito anche dai talent saliti sul palco per presentare i loro film in uscita. Edoardo Leo, alla prima regia con Non sono quello che sono, traduzione dialettale dell’Otello di Shakespeare in forma di film, ha condiviso la sensibilità con cui i temi principali – la gelosia, la possessività, la violenza di genere – sono stati accolti nei suoi incontri con gli studenti universitari. Michele Placido e Federica Luna Vincenti, in sala con Eterno Visionario, sono stati sorpresi dalla curiosità degli incontri con gli studenti per la figura di Luigi Pirandello, raccontato sotto una luce inedita e personale.
Uno degli obiettivi di Acec è senza dubbio anche questo: farsi strumento di una Chiesa che guarda lontano e trova nel cinema uno straordinario strumento narrativo, a partire dal coinvolgimento degli spettatori più giovani.