Come da tradizione, prima della pausa estiva della rubrica “Parliamone con un film” dedichiamo questo spazio alle uscite da recuperare nei cinema all’aperto e nelle Sale della Comunità che proseguono l’attività al chiuso.
Arriverà presto in sala Barbie, l’attesissimo film di Greta Gerwig scritto da Noah Baumbach. Se l’idea di portare sul grande schermo la celebre bambola targata Mattel è piuttosto furba e “commerciale”, a favore del progetto c’è un incredibile parco di talenti del miglior cinema d’autore, che promettono una commedia strampalata, femminista e indimenticabile. Speriamo! Negli Stati Uniti uscirà in contemporanea (il 21 luglio) il nuovo kolossal di Cristopher Nolan: Oppenheimer. Con le sue tre ore di durata propone una riflessione sconvolgente sul Progetto Manhattan, artefice della bomba atomica. Girato in pellicola 65mm, Oppenheimer è l’esempio maestoso di quanto può offrire il grande schermo. Arriverà ad agosto inoltrato, vietato vederlo a casa. Tra due film agli antipodi una rivalità al box office descritta dai cinefili come lo scontro «Barbienheimer».
Per chi volesse farsi un regalo (o farlo ai bambini), si consiglia caldamente la rassegna dei capolavori di Hayao Miyazaki. In attesa di How do you live?, ultimo film del maestro dell’animazione giapponese, per tutta l’estate torneranno in sala alcune tra le opere più importanti. Tutti imperdibili, ma dovendo proprio scegliere, ci si sieda a Il mio vicino Totoro (al cinema dal 10 al 16 agosto).
Torna anche la commedia italiana con I peggiori giorni di Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo. Seconda parte del dittico iniziato con I migliori giorni, il soggetto sono di nuovo le feste comandate, girate in quattro episodi, dove emergono i lati più grotteschi e nascosti della quotidianità. Il cast è pieno di star: Renato Carpentieri, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Neri Marcorè, Giovanni Storti e molti altri.
Il 23 agosto arriverà La casa dei fantasmi, ispirato all’attrazione Haunted Mansion di Disneyland. Una commedia a tinte horror per tutta la famiglia, da non sottovalutare perché i brividi, quando sono ben fatti, insegnano a fare i conti con emozioni che di solito evitiamo, ma che potremmo poi riconoscere, anche grazie al cinema.