Un anno fa Teatro Ariberto ha riaperto le sue porte a un’attività professionale. Nella passata stagione il gruppo è riuscito ad allestire una programmazione vera e propria e in prospettiva intende diventare una scena attiva e permanente nel panorama culturale milanese. Con una connotazione precisa: quella di teatro civile e teatro storia, essenzialmente, capaci non solo di intrattenere ma anche di rilanciare la riflessione, di costituirsi in momenti di conoscenza e di arricchimento, emozionale prima di tutto e poi anche culturale.
Il primo spettacolo della stagione 2014-15 tratta il tema Alzheimer: “Tortellini crudi”, dal 1° al 25 ottobre di e con Marco Filatori. Un testo che recentemente ha vinto il Premio Fondazione Carlo Terron, sezione monologhi, indetto dalla rivista di teatro “Sipario”.
Il titolo “Tortellini crudi” nasce da un episodio preciso: entrando in casa della madre la trova che mangia tortellini crudi. Lei è convinta che siano buoni e solo un po’ duri per i suoi denti, ma passate le feste sarebbe andata dal dentista e avrebbe risolto il problema. E questo spostare la responsabilità torna spesso: non riuscire a leggere le ore è colpa della vista, non farcela ad aprire una porta è colpa delle troppe chiavi. E poi l’alcol, che all’improvviso diventa lo strumento con cui lei riesce ad essere un po’ serena e obnubilata. Perché in qualche recesso del suo cervello lei ha “consapevolezza” del suo stato. E la consapevolezza a volte è come una sentenza.
Il nuovo Teatro Ariberto è anche scuola di teatro, con i corsi del “Teatro del battito” di Marco Filatori.
Sabato 27 settembre, Open Day per far conoscere proposte, attori e protagonisti.