Un coro davvero straordinario, il Cantemus Children’s della Scuola primaria Zoltán Kodály di Nyíregyháza (Ungheria). Non solo perché ha vinto i premi più importanti – l’ultimo a Lecco, nel 2010, primo premio cum laude al Festival europeo dei Cori giovanili – e ha rappresentato la sua nazione in molti Paesi di tutto il mondo; ma soprattutto perché, fin dal suo inizio nel 1975, ha concentrato il repertorio sulla musica più bella che spazia dal Gregoriano, attraverso il Rinascimento e il Romanticismo, fino alle opere contemporanee.
Sarà proprio con l’esecuzione di una di queste ultime, A Ceremony of Carols di Benjamin Britten, che il coro diretto da Dénes Szabó tornerà a Lecco – giovedì 29 dicembre, alle 21, nella Basilica di San Nicolò – per concludere la stagione concertistica 2011 dell’Associazione musicale lecchese Harmonia Gentium, 26a Rassegna internazionale dedicata ai capolavori della musica religiosa.
A Ceremony of Carols è opera musicale di raro ascolto di Benjamin Britten, uno dei compositori inglesi più importanti del secolo scorso. Insigne musicista e direttore d’orchestra, Britten ha composto opere considerate tra le più rappresentative del repertorio britannico per orchestrazione e drammaturgia. A Ceremony of Carols, scritta per coro di ragazzi e arpa, è una delle sue produzioni più famose, realizzata da Britten mescolando la musica religiosa inglese, il gamelan balinese e gli studi sull’arpa.
A Ceremony of Carols vide la sua stesura definitiva nel 1943, dopo una gestazione durata un anno. Durante una traversata oceanica dagli Stati Uniti alla natìa Inghilterra nel maggio 1942, Britten buttò giù sette di questi Christmas Carols «per alleviare la noia» (come egli stesso scrisse), stimolato dalla lettura di un volume in cui scoprì i testi di alcuni di quelli che poi sarebbero stati i dieci pezzi della silloge. L’insolito accompagnamento affidato all’arpa – a Lecco suonata da Barbara da Paré – è probabilmente dovuto allo studio delle caratteristiche di questo strumento per un concerto commissionato dall’arpista Edna Philips, studio che Britten affrontò sempre durante quella traversata. Il linguaggio usato in questa affascinante raccolta di brani è al tempo stesso arcaico e moderno: sulla falsariga dei testi (tutti dei secoli compresi tra il XIV e il XVI), Britten usò infatti un linguaggio musicale che si rifà a quell’epoca, quindi essenzialmente modale, lasciandosi però frequentemente andare a successioni armoniche inaspettate, a sorprendenti modulazioni e all’uso di accordi di settima e nona particolarmente interessanti, creando in tal modo atmosfere originali e raffinate, che variano a ogni pezzo.
Anche per questo concerto – inserito nella rassegna 2011 dedicata alla musica religiosa in Europa all’epoca dell’unità d’Italia – l’ingresso per il pubblico è libero, grazie al contributo della presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù, della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Lecco e di altri sponsor privati.
La sera precedente l’appuntamento in Basilica a Lecco, il Cantemus sarà a Garlate dove, alle 21, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, presenterà una “elevazione spirituale natalizia” dal titolo Camminando nel presepio. Anche in questo caso l’ingresso è libero.