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Bilancio

Un 2015 con luci e ombre

Dal MotoGp al tennis, dal nuoto al calcio: i momenti esaltanti e quelli da dimenticare dell’anno appena concluso

di Leo GABBI

11 Gennaio 2016

Mentre tutti siamo già proiettati verso una calda estate sportiva che ci porterà in dote prima gli Europei di calcio in Francia e poi l’Olimpiade brasiliana, è il momento di volgere indietro lo sguardo al 2015, per renderci però subito conto che l’evento che resterà davvero indelebile sarà purtroppo quello del novembre parigino, con lo sport, in questo caso il calcio, in ostaggio per ore del terrore come un po’ tutta la vita di ognuno di noi. E a proposito di pagine da dimenticare, non possiamo fare a meno di pensare che la Fifa, con i suoi scandali, ha dato mostra del peggio di sé, contribuendo a far scendere ai minimi storici la credibilità dei vertici dello sport più popolare, da Blatter a Platini in giù, mentre la Russia (ma ci sono anche atleti italiani che rischiano) è finita nel mirino dell’antidoping che porta le prove di un laboratorio segreto a Mosca che lavorava per i suoi atleti, molti dei quali sono stati squalificati in vista dell’Olimpiade di Rio.
Ma ci sono stati anche i momenti belli: la cavalcata, con beffa finale, di Valentino Rossi in MotoGp che nella guerra aperta contro Marquez si è trovato a fianco un intero Paese: sensazioni che forse neanche nel suo momento di maggior gloria aveva provato. Poi c’è stato il trionfo insperato, ma fantastico, agli Us Open di tennis di Flavia Pennetta e della compagna di finale Roberta Vinci, il sigillo d’autore di un’indomabile Federica Pellegrini e del nuovo dominatore in vasca Gregorio Paltrinieri, il grande exploit ciclistico di Fabio Aru, autore di una straordinaria Vuelta, mentre qualcosa era lecito aspettarsi di più dall’Italbasket agli Europei e dalla Ferrari in Formula Uno, anche se qualche timido progresso nell’era post Montezemolo-Alonso, si è fatto sentire.
Nel calcio, la Juventus, sfatando gli orfani di Antonio Conte, ha compiuto un’impresa leggendaria, con Tevez, Buffon, Pirlo e Morata che sotto la guida di Allegri hanno trascinato i bianconeri alla doppietta campionato (il quarto consecutivo) e Coppa Italia (con la stella d’argento dei 10 trofei vinti), arrivando a sfiorare il triplete e piegandosi solo a uno stratosferico Barcellona in finale di Champions. Ma il calcio ha saputo regalarci pagine altrettanto esaltanti, vere favole d’altri tempi, con Carpi e Frosinone che al termine di una stagione esaltante sono volate in serie A nonostante lo strisciante ostruzionismo di alcuni potentati nostrani e un’altra Cenerentola, nobile decaduta, come l’Alessandria, si è guadagnata la simpatia di mezza Italia per aver eliminato in Tim Cup due squadroni come Palermo e Genoa (con quest’ultima giocando in dieci i supplementari). È forse questo il motivo per cui milioni di appassionati, nonostante i veleni e i cattivi esempi, credono ancora nello sport e nei suoi interpreti, almeno quelli con la faccia (e non solo) pulita.