Finalmente ci siamo. L’attesa per la saga dei cinque cerchi è finita: l’Olimpiade di Vancouver (dal 12 al 28 febbraio) scatta con il suo carico di discipline (15) e di medaglie (86), senza fenomeni da esibire, ma con tanti potenziali protagonisti, come l’americana Lindsey Vonn, scheggia imprendibile sugli sci, bella, bionda e giovanissima: se le gare confermeranno il suo talento, diventerà una preda ambitissima per gli sponsor planetari.
Pure l’Italia però sogna in grande, anche se è meglio sgombrare subito il campo dagli equivoci: ripetere Torino 2006 sarà molto difficile, nonostante le ostentazioni di fiducia del presidente del Coni Gianni Petrucci. Allora furono 11 le medaglie azzurre: cinque ori e sei bronzi. Il bottino più ricco appartiene però alle Olimpiadi di Lillehammer (1994): 7 ori, 5 argenti e 8 bronzi. Dieci anni prima, a Sarajevo, si toccò invece il minimo storico, come nel 1980 a Lake Placid con due sole medaglie.
I nostri atleti saranno complessivamente 109: 69 uomini e 40 donne. La delegazione, guidata dal segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi, comprende ben sei olimpionici: il portabandiera Giorgio Di Centa, Matteo Anesi, Enrico Fabris, Pietro Piller Cottrer, Armin Zoeggeler e Cristian Zorzi. Gli azzurri impegnati negli sport invernali saranno 85, mentre 24 prenderanno parte alle discipline del ghiaccio. Molto fiducioso il presidente del Coni Petrucci: «I Giochi di Vancouver li seguiremo sperando di far bene: in tante discipline siamo da podio e rispetto a Torino 2006 dovremmo ottenere risultati anche migliori. Non faccio pronostici, non ne ho mai fatti, siamo ottimisti».
Purtroppo gli infortuni della vigilia a Giorgio Rocca e Nadia Franchini rischiano di tarparci un po’ le ali. Nel fondo Arianna Follis ha dimostrato di essere in forma e in crescita, mentre c’è curiosità per valutare il ritorno di Marianna Longa, che all’inizio di stagione sembrava un po’ in sordina. Molte chances sembra averle Armin Zoeggeler nello slittino, mentre buone notizie si attendono anche dal pattinaggio e dallo short track. Nello slalom speciale ci affideremo al bolognese Razzoli, che a Kitzbuhel, dopo la vittoria di Zagabria, ha centrato un ottimo podio in rimonta. Anche Manfred Moelgg ha voglia di rivalsa, mentre al palaghiaccio cresce l’attesa per Carolina Kostner e per la coppia Faiella-Scali.
Saranno Olimpiadi ipercostose e ipertecnologiche, con il Governo canadese molto vigile sul fronte della sicurezza, mentre dall’Italia il Coni manda un messaggio perentorio sul fronte antidoping: l’azzurro che verrà trovato positivo alle analisi dopo una gara, dovrà pagare una multa di centomila euro per il danno d’immagine. E per il danno, aggiungiamo noi, che fa al suo organismo. Finalmente ci siamo. L’attesa per la saga dei cinque cerchi è finita: l’Olimpiade di Vancouver (dal 12 al 28 febbraio) scatta con il suo carico di discipline (15) e di medaglie (86), senza fenomeni da esibire, ma con tanti potenziali protagonisti, come l’americana Lindsey Vonn, scheggia imprendibile sugli sci, bella, bionda e giovanissima: se le gare confermeranno il suo talento, diventerà una preda ambitissima per gli sponsor planetari.Pure l’Italia però sogna in grande, anche se è meglio sgombrare subito il campo dagli equivoci: ripetere Torino 2006 sarà molto difficile, nonostante le ostentazioni di fiducia del presidente del Coni Gianni Petrucci. Allora furono 11 le medaglie azzurre: cinque ori e sei bronzi. Il bottino più ricco appartiene però alle Olimpiadi di Lillehammer (1994): 7 ori, 5 argenti e 8 bronzi. Dieci anni prima, a Sarajevo, si toccò invece il minimo storico, come nel 1980 a Lake Placid con due sole medaglie.I nostri atleti saranno complessivamente 109: 69 uomini e 40 donne. La delegazione, guidata dal segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi, comprende ben sei olimpionici: il portabandiera Giorgio Di Centa, Matteo Anesi, Enrico Fabris, Pietro Piller Cottrer, Armin Zoeggeler e Cristian Zorzi. Gli azzurri impegnati negli sport invernali saranno 85, mentre 24 prenderanno parte alle discipline del ghiaccio. Molto fiducioso il presidente del Coni Petrucci: «I Giochi di Vancouver li seguiremo sperando di far bene: in tante discipline siamo da podio e rispetto a Torino 2006 dovremmo ottenere risultati anche migliori. Non faccio pronostici, non ne ho mai fatti, siamo ottimisti».Purtroppo gli infortuni della vigilia a Giorgio Rocca e Nadia Franchini rischiano di tarparci un po’ le ali. Nel fondo Arianna Follis ha dimostrato di essere in forma e in crescita, mentre c’è curiosità per valutare il ritorno di Marianna Longa, che all’inizio di stagione sembrava un po’ in sordina. Molte chances sembra averle Armin Zoeggeler nello slittino, mentre buone notizie si attendono anche dal pattinaggio e dallo short track. Nello slalom speciale ci affideremo al bolognese Razzoli, che a Kitzbuhel, dopo la vittoria di Zagabria, ha centrato un ottimo podio in rimonta. Anche Manfred Moelgg ha voglia di rivalsa, mentre al palaghiaccio cresce l’attesa per Carolina Kostner e per la coppia Faiella-Scali.Saranno Olimpiadi ipercostose e ipertecnologiche, con il Governo canadese molto vigile sul fronte della sicurezza, mentre dall’Italia il Coni manda un messaggio perentorio sul fronte antidoping: l’azzurro che verrà trovato positivo alle analisi dopo una gara, dovrà pagare una multa di centomila euro per il danno d’immagine. E per il danno, aggiungiamo noi, che fa al suo organismo.
12-28 febbraio
Vancouver, festa olimpica
Nella città canadese la 21° edizione dei Giochi invernali
di Leo GABBI Redazione
12 Febbraio 2010