È stato recuperato ieri il corpo di Walter Nones, il 39enne alpinista trentino deceduto tra sabato e domenica nel corso di un tentativo di ascesa sullo Cho Oyu, uno dei quattordici 8 mila dell’Himalaya. Il recupero è stato effettuato dai due compagni di spedizione, Giovanni Macaluso e Manuel Nocker, con una squadra di sherpa. La salma è stata trasportata fino al campo base avanzato. Nei prossimi giorni si procederà al rimpatrio.
Un improvviso colpo di vento, la tenda che fa “vela” e strappa via lo scalatore, il volo nel vuoto. Questa, in base a un’ipotetica ricostruzione, la dinamica della disgrazia, avvenuta quando Mancaluso e Nocker, risentendo della quota, erano ridiscesi a un campo intermedio, mentre Nones aveva deciso di bivaccare a quota 7000 per studiare la parete. Domenica mattina i compagni, non vedendolo tornare, sono saliti per controllare e l’hanno trovato senza vita nella neve. A dare la notizia della scomparsa di Nones, sul suo blog personale, era stata la stessa moglie Manuela.
Nones era originario di Cavalese: viveva in Valgardena, era appuntato dei Carabinieri. Nel 2008 fu tra i protagonisti del tentativo di scalata del Nanga Parbat. Durante l’ascesa Karl Unterkircher, uomo di punta della spedizione, cadde in un crepaccio e perse la vita. Nones e l’altro compagno Simon Kehrer riuscirono a raggiungere quota 5700 dove, su un pianoro, vennero recuperati da un elicottero al termine di un’odissea durata 10 giorni. Sopravvissuto a quella tragica esperienza, Nones – che poteva vantare, fra l’altro, la conquista del K2 senza ossigeno nel 2004 (nel cinquantenario della Spedizione Desio – ha trovato il suo tragico destino sul Cho Oyu. È stato recuperato ieri il corpo di Walter Nones, il 39enne alpinista trentino deceduto tra sabato e domenica nel corso di un tentativo di ascesa sullo Cho Oyu, uno dei quattordici 8 mila dell’Himalaya. Il recupero è stato effettuato dai due compagni di spedizione, Giovanni Macaluso e Manuel Nocker, con una squadra di sherpa. La salma è stata trasportata fino al campo base avanzato. Nei prossimi giorni si procederà al rimpatrio.Un improvviso colpo di vento, la tenda che fa “vela” e strappa via lo scalatore, il volo nel vuoto. Questa, in base a un’ipotetica ricostruzione, la dinamica della disgrazia, avvenuta quando Mancaluso e Nocker, risentendo della quota, erano ridiscesi a un campo intermedio, mentre Nones aveva deciso di bivaccare a quota 7000 per studiare la parete. Domenica mattina i compagni, non vedendolo tornare, sono saliti per controllare e l’hanno trovato senza vita nella neve. A dare la notizia della scomparsa di Nones, sul suo blog personale, era stata la stessa moglie Manuela.Nones era originario di Cavalese: viveva in Valgardena, era appuntato dei Carabinieri. Nel 2008 fu tra i protagonisti del tentativo di scalata del Nanga Parbat. Durante l’ascesa Karl Unterkircher, uomo di punta della spedizione, cadde in un crepaccio e perse la vita. Nones e l’altro compagno Simon Kehrer riuscirono a raggiungere quota 5700 dove, su un pianoro, vennero recuperati da un elicottero al termine di un’odissea durata 10 giorni. Sopravvissuto a quella tragica esperienza, Nones – che poteva vantare, fra l’altro, la conquista del K2 senza ossigeno nel 2004 (nel cinquantenario della Spedizione Desio – ha trovato il suo tragico destino sul Cho Oyu.