di Mauro Colombo
Nella prima settimana di corsa il Giro d’Italia partito dal Belgio ha esaltato un australiano (McEwen), è rientrato nella penisola con un tedesco (Schumacher) in maglia rosa, ha poi regalato l’insegna del primato a un ucraino (Gonchar), per passarla infine all’altro tedesco Pollack. In un Giro che tutti considerano un affare privato tra i campioni di casa nostra per quanto riguarda la vittoria finale, gli stranieri per ora non hanno fatto da comparse.
«Questa è una conseguenza del varo del Pro Tour, che ha arricchito la corsa e ha alimentato l’interesse del pubblico – commenta Alfredo Martini, il Commissario tecnico della Nazionale di ciclismo più vincente della storia (sei maglie iridate conquistate sull’ammiraglia azzurra) -. Oggi al Giro gli stranieri sono più numerosi che in passato e anche la qualità è lievitata: una squadra di primo piano non può permettersi di portare atleti non all’altezza».
Rivediamo il film della prima settimana. Grande prova di forza, quella di Savoldelli nella prima tappa…
Ha superato se stesso. Si è ripreso benissimo dal malessere che l’aveva colpito al Giro di Romandia. È sicuramente un uomo da podio a Milano, e che può ripetere le vittorie degli anni scorsi.
È uscito di scena un protagonista come Petacchi…
Dispiace molto: il percorso di questo Giro non lo favoriva, ma almeno un paio di vittorie avrebbe potuto portarle a casa. Petacchi è un corridore che si impegna sempre: qualche anno fa, dopo una brutta caduta e malgrado ferite dolorose, riuscì a vincere due tappe consecutive. Il fatto che con una rotula fratturata sia riuscito a percorrere ancora quasi 50 km fa onore alla sua professionalità e alla sua considerazione per i tifosi. E le dichiarazioni di simpatia e comprensione da parte di McEwen dimostrano che nel ciclismo si può essere avversari, ma sempre nel rispetto reciproco e mai augurandosi del male.
Il quale McEwen, in volata, ora sembra senza rivali…
Viene dalla pista, ha coraggio ed esperienza, sa come districarsi nei plotoni più folti. È meno potente di Petacchi, ma negli ultimi 100 metri ha qualcosa in più.
Nelle tappe del Belgio si pensava a un acuto di Bettini, che invece ha accumulato solo piazzamenti…
È stato sfortunato a Namur, dove una moto l’ha intralciato proprio nel momento in cui stava rilanciando l’azione. Però è uno che non molla mai.
La vittoria nella cronometro a squadre conferma l’impressione che Basso abbia a disposizione la compagine più forte?
Beh, fin dall’inizio del Giro si sapeva che la Csc era ben preparata, con uomini importanti e votati alla causa di Basso. L’esito della tappa di Piacenza ha rispettato queste previsioni.
Nei prossimi giorni si affronteranno le prime montagne: saranno scosse d’assestamento o veri e propri terremoti?
Già nella frazione di Saltara potrebbe esserci una selezione interessante. Poi ci sarà la Maielletta, tappa che fa gola a Di Luca. Anche se c’è da dire che gli uomini di classifica per ora si stanno “nascondendo” e potrebbero controllarsi a vicenda.
Ci sarà anche la tappa a cronometro di Pontedera: gara a due tra Savoldelli e Basso?
Tra i favoriti sono gli uomini più accreditati nelle prove contro il tempo. Poi magari, se mantiene la condizione di questi giorni, va a finire che vince Gonchar, uno bravo a spingere grossi rapporti. Dall’esito di quella tappa, comunque, capiremo qualcosa di più circa il risultato finale del Giro.