di Nino Pischetola
«Fate dello sport uno strumento di gioia e di pace!». È l’invito che l’Arcivescovo rivolse il 16 dicembre 2002, al Palalido di Milano, in occasione del Natale degli Sportivi di quell’anno. Di lì a pochi mesi sarebbe iniziata la seconda Guerra del Golfo.
Davanti ad alcuni celebrati campioni di serie A, del calcio e di altre discipline, e a un folto pubblico di praticanti delle categorie minori, il cardinale Tettamanzi sottolineò nel suo discorso che tutti gli atleti, a qualsiasi livello, sono accomunati da un unico atteggiamento: «Vivere lo sport come un valore». E aggiunse: «Vorrei riuscire a farvi sentire tutti amici e fratelli, perché volete vivere gli stessi valori. C’è, infatti, una vittoria che tutti, proprio tutti, dobbiamo conseguire: diventare campioni in umanità! Non abbiamo paura, allora, a fissare i nostri occhi su Gesù: è lui il modello perfetto dell’uomo!».
Lo sport, dunque, come valore dell’uomo e momento per rendere gloria a Dio, ma anche espressione di pace. «Non potrebbe essere proprio la pace l’altro nome dello sport?», si chiese l’Arcivescovo, precisando: «In realtà, dove c’è sport autentico, lì c’è pace e dove non c’è pace non è possibile vivere il valore vero dello sport. Sì, non c’è sport vero dove c’è ingiustizia, sopraffazione, imbroglio, violenza nelle parole e nei gesti».
Nelle prime file, ad ascoltare il Cardinale, c’erano i calciatori di Inter e Milan: Toldo, Shevchenko, Ambrosini, Guglielminpietro. Anche a loro, come a tutti gli sportivi ambrosiani, fu chiesto di condividere le raccomandazioni dell’Arcivescovo, per esserne portatori nei propri ambienti.
La serata al Palalido fu animata da Bruno e Fabio Pizzul, che chiamarono sul palco d’onore per le premiazioni di rito il telecronista Marco Civoli, l’atleta disabile Luigi Parravicini, i giocatori di pallavolo dell’Asystel e di pallacanestro di Cantù, Varese e Milano.
In rappresentanza dei “pulcini dell’oratorio”, salì a ricevere una targa un ragazzo di Sesto San Giovanni, insieme a esponenti delle realtà sportive di ispirazione cristiana. Per la Chiesa milanese erano presenti anche il vescovo ausiliare monsignor Erminio De Scalzi, don Romeo Maggioni e monsignor Vincenzo Di Mauro, del Servizio diocesano Turismo, Tempo Libero e Sport.
Nel corso della manifestazione non mancò il momento di preghiera nel quale il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e l’assessore milanese allo Sport, Aldo Brandirali, lessero un testo dal titolo Le Beatitudini dello Sport.