26/05/2008
Tra calcio parlato e calcio giocato per fare del pallone uno strumento di solidarietà e di convivenza. Accadrà a Cinisello Balsamo, per iniziativa del Comune e dell’ Associazione l’Altropallone, con il patrocinio della Provincia di Milano (Assessorato Pace, Partecipazione, Cooperazione internazionale, Sport e Politiche giovanili.)
Si comincia martedì 27 maggio, alle 20.30, nella Sala di Villa Ghirlanda, con “Sport, Diritti e Coesione sociale”, dibattito moderato da Gianni Di Domenico (presidente dell’Associazione l’Altropallone), introdotto da Sara Ferrari (“Football tra gioco identitario e immaginari mondiali”) e a cui partecipano Michele Papagna (progetto Rete Solidale – Sport and Technologies for Youth Development), Jean Claude Mugabo Uwihanganye (presidente Immigrazionisti – Sport e Integrazione), Rosa Riboldi (assessora alla Pace e Cooperazione Internazionale) e Giuseppe Sacco (assessore allo Sport e alla Cultura).
Si parlerà del calcio come mezzo per promuovere altri modi di partecipazione sportiva, ove l’impegno antirazzista, l’aggregazione giovanile, i valori etici e la tutela dei diritti d’infanzia e adolescenza siano temi di sensibilizzazione e riflessione. Lo sport per lottare contro l’esclusione sociale nelle periferie metropolitane: a Milano come a Nairobi e in altre città del Sud del Mondo.
Successivamente, lunedì 2 giugno, dalle 17, presso il Centro Sportivo Crippa (via Lavoratori 27), avrà luogo il 1° Trofeo “Rete Solidale”, con la partecipazione di Diengu e Montreu (rappresentative senegalesi), Al Sadacca (associazione egiziana per l’amicizia e l’integrazione) e SudAmerica (squadra sudamericana).
Un quadrangolare caratterizzato da spirito d’amicizia, che vuole essere un premio simbolico contro il razzismo, per l’integrazione sociale e culturale delle comunità straniere presenti sul territorio dell’hinterland milanese. Sarà anche un’azione di solidarietà verso i ragazzi della Comunità Koinonia, diretta dal missionario comboniano padre Kizito Sesana. Per questo verrà lanciata una raccolta fondi che servirà all’acquisto di un computer per permettere ai ragazzi (nella maggior parte dei casi ex-bambini di strada degli slum di Nairobi) di iniziare una piccola attività giornalistica.