«La conciliazione dei tempi scuola-sport, sia per gli atleti di alto interesse agonistico, sia per tutti coloro che praticano attività sportiva nelle associazioni sportive del territorio, continua a essere un problema di difficile soluzione»: così l’assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi.
«Le recenti esternazioni apparse sulla stampa sportiva in merito a questa tematica – sottolinea Rossi – sono la conferma che, spesso, il mondo della scuola e degli insegnanti non assegna il giusto peso all’impegno che i nostri giovani atleti/e dedicano all’attività sportiva. Si pensi a quanto incidono nelle assenze le convocazioni nelle rappresentative, i raduni collegiali o il prendere parte a manifestazioni di alto livello».
«Pur nel rispetto dell’orario scolastico e dell’importanza delle materie insegnate – propone l’Assessore – si potrebbe pensare all’inserimento di un tutor e alle agevolazioni nel programmare le interrogazioni. Inoltre bisognerebbe che i giorni dedicati ai raduni e alle gare non venissero considerati come “persi”». «In altre realtà nazionali – prosegue – questi giovani rappresentanti dello sport non sono solo aiutati economicamente, ma sostenuti dalle realtà scolastiche».
«Regione Lombardia – dice ancora Rossi – ha affrontato questo tema nel momento in cui ha elaborato la nuova Legge regionale sullo Sport (la 26 del 2014) e al rapporto tra sport e scuola è stato dedicato uno specifico comma (il 3 all’interno dell’articolo 6) che recita testualmente: “La Giunta regionale promuove accordi fra le istituzioni scolastiche, Coni e Cip, finalizzati alla conciliazione degli orari scolastici con gli impegni sportivi dei giovani talenti regionali”». «Preside e insegnanti – conclude – dovrebbero essere i primi a dare un’impronta che favorisca la pratica dello sport agonistico da parte dei ragazzi, come accade nelle scuole anglosassoni e come Regione Lombardia sta operando fattivamente perché ciò accada».