Cesare Prandelli resta alla guida della Nazionale di calcio italiana che, come sappiamo tutti, è un’istituzione. Dispensatrice di gioie e di dolori, la squadra azzurra è lo specchio del Paese. O almeno nella Nazionale noi ci rispecchiamo, soprattutto nei momenti di bassa, quando le cose non girano per il verso giusto. Questo è uno di quei momenti: il Paese aspetta un riscatto (economico-sociale-politico) e spera.
Prandelli non potrà fare miracoli ai Mondiali brasiliani, vista la materia prima di cui dispone, ma è un uomo saggio e coraggioso. Questo Paese ha un bisogno disperato di giovani. Almeno lui, accanto ai pochi senatori ancora integri e bravi (non facciamo nomi, metteteceli voi…) scommetta sui giovani (anche qui sbizzarritevi…). Lui è un galantuomo, cos’ha da perdere? Noi vorremmo semplicemente divertirci e non rimediare brutte figure. Per le vittorie altisonanti c’è tempo.
Puntiamo tutto sugli Europei del 2016. Mister, non faccia promesse, ma almeno ci provi a recuperare terreno con i fuoriclasse spagnoli. Nel 2016 dovremmo aver dato un bel calcione alla crisi e alla depressione. Almeno un Europeo ce lo meriteremmo. Se non altro, metterebbe in circolo un po’ di buonumore. Nel frattempo, in bocca al lupo al galantuomo Prandelli per i Mondiali. E ci raccomandiamo al codice etico, almeno in quello cerchiamo di restare al primo posto.