Almeno d’estate speravamo che il calcio potesse ancora regalarci uno spicchio di aria pura, magari attraverso quei ritiri di un tempo, con tanto sole, voglia di scherzare e campioni che si fermavano a fare la foto o l’autografo con i villeggianti di turno. Tutto sparito: nel gorgo del calcio business non c’è più spazio per romanticherie del genere, ma quello che più allarma è che il germe della violenza è salito fin sulle vette dei ritiri montani per mostrare la sua faccia più disgustosa: così qualche giorno fa a Castelrotto, nel cuore delle Dolomiti, un’amichevole che poteva parere innocua come Bologna-Spezia che i turisti attendevano come una festa, si è trasformata in una rissa da saloon, con gli ultrà in trasferta che se le sono date di santa ragione tra lo sconcerto di famiglie e bambini spaventati. Di più: pur di menare più forte degli avversari, questo manipolo di sconsiderati ha persino sradicato le giostrine del parco giochi usandole come armi contundenti. Uno spettacolo penoso, che ci rivela come ormai questo sport sia andato completamente fuori controllo e che le attuali leggi e provvedimenti assortiti non riescano a scalfire quanto quasi settimanalmente sta avvenendo.
Quella tra bolognesi e spezzini è stata una scena surreale, un’indebita invasione di campo proprio laddove ancora le famiglie pensavano di poter portare i loro bimbi a vedere una partita, al riparo da quelle tristezze che fanno dei nostri stadi luoghi tra i meno sicuri d’Italia. La megarissa in Alto Adige è terminata con qualche ferito lieve, tra cui due carabinieri e un tifoso spezzino medicato poi dallo staff sanitario del Bologna. E quando il tifoso ferito è stato portato in campo per le cure del caso, l’attaccante rossoblù Rolando Bianchi si è fatto portatore dello sdegno generale: “Vergognatevi, voi e quegli altri. C’erano anche dei bambini, non avete visto?”. È il pensiero di tutti, quell’immagine dei bambini con maglie del Bologna fuggiti per sfuggire ai tafferugli è la cartolina di quello che il calcio oggi è capace di produrre. Solo macerie. E non succede solo in Italia: brutte scene anche ad Eugendorf in Austria, tra hooligans del Leeds e dell’Eintracht Francoforte, protagonisti di violenti scontri al termine dell’amichevole vinta 2-1 dai tedeschi. La polizia austriaca ha effettuato 20 arresti: gli scontri sono proseguiti anche fuori dal terreno di gioco e nel centro della cittadina austriaca a pochi chilometri da Salisburgo: 100 i tedeschi coinvolti, dicono dall’Inghilterra, di cui molti in passamontagna. Un tifoso del Leeds avrebbe sostenuto che gli scontri sarebbero scoppiati in seguito ad un tentativo dei supporters dell’Eintracht di tirar giù una bandiera del club inglese. Desolazione assoluta.