«Segnalateci gli allenatori e le società che insegnano comportamenti antisportivi ai giovani calciatori, provvederemo a deferire i mister e a multare le società». È la stretta di Vito Tisci, presidente del settore giovanile e scolastico della Figc, consapevole dell’importante della formazione dei giovani calciatori per costruire un calcio pulito anche ai grandi livelli. Tisci parla all’indomani di quanto accaduto in serie A, con i casi Sarri e De Rossi, e della confessione di un ragazzino delle scuole calcio fiorentine.
«Il mister di calcio non deve essere solo un tecnico – spiega Tisci -, ma anche un educatore per formare i cittadini di domani, insegnando ai giovani il rispetto delle regole e dell’avversario e la lealtà». Non sempre è così: «Certamente esistono casi di maleducazione, ma sono una piccola minoranza». Tisci fa alcuni esempi: «Ogni tanto ci arrivano lettere dai genitori di alcuni ragazzini che criticano l’atteggiamento degli allenatori. Tempo fa ricevemmo addirittura una lettera in cui il mister veniva accusato di pedofilia: fu immediatamente rimosso».
Tisci spiega cosa fa la Figc per combattere questi casi: «Attraverso riunioni su tutto il territorio nazionale vigiliamo nelle squadre di calcio. I nostri delegati monitorano le società per osservare i metodi di insegnamento degli allenatori: fanno anche controlli senza preavviso, è un metodo per percepire la realtà di quello che avviene realmente nei campi». E poi, conclude, «organizziamo corsi di formazione degli allenatori, oltre che incontri contro il razzismo per favorire una cultura di rispetto».