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Olimpiadi

I cinque cerchi della speranza

Londra 2012, è finalmente arrivata l'ora dei Giochi

di Leo GABBI

25 Luglio 2012

Finalmente ci siamo. Sta per iniziare una delle più attese edizioni delle Olimpiadi che la storia moderna ricordi. Arrivando in un momento terribile per l’economia mondiale ed europea in particolare, l’appuntamento di Londra 2012 diventa lo spartiacque verso un nuovo corso, che si spera non solo sportivo, ma che attraverso le discipline agonistiche sia in grado di trasmettere un messaggio di speranza a tutti i continenti rappresentati dai 5 cerchi decoubertiani.

In una Londra blindata, dove tutto e tutti vengono passati al setaccio per timori di attentati (che avrebbero quella sovraesposizione mediatica che spesso i terroristi vanno ricercando): la sicurezza costerà un miliardo di sterline (grandi polemiche hanno già suscitato la decisione di piazzare batterie di missili terra-aria a East London per prevenire eventuali attacchi aerei sul parco olimpico), con l’impiego di oltre 25 mila uomini tra poliziotti e soldati impiegati nell’ordine pubblico e 70 mila volontari impegnati durante le giornate di gara. Da questo venerdì saranno ben 302 le competizioni che si disputeranno in 30 impianti (21 solo a Londra) alle quali parteciperanno ben 204 nazioni.

Nutrita come sempre la spedizione azzurra con 292 atleti, 165 uomini e 127 donne (stesso numero di atleti rispetto a Barcellona 1992), impegnati in 28 discipline e chiamati a difendere il Tricolore, che sfileranno emozionati dietro alla portabandiera Valentina Vezzali, dopo le belle parole di sostegno del presidente Napolitano.

Se infatti l’Europeo di calcio era diventato occasione di riscatto per un Paese piegato su se stesso per gli effetti di una crisi devastante, ancor più l’Olimpiade deve dimostrare la voglia di risalire la china, la tenacia di un Paese intero. Siamo favoriti nella scherma con la stessa Vezzali e le sue più giovani compagne, nel ciclismo, e nel tiro a segno, ma ci aspettiamo grandi cose anche da nuoto, pallanuoto e tuffi (con la coppia Pellegrini-Cagnotto su tutti), mentre è meglio non sottovalutarci nella pallavolo e nel tennis “rosa” e in alcune discipline di fondo dell’atletica.

Sempre però rischioso fare un pronostico su quante medaglie arriveranno: gli esperti ce ne attribuiscono una trentina, ma il presidente del Coni Petrucci si accontenterebbe di 26, sperando che sia il metallo più nobile, l’oro, a prevalere, cifra che ci permetterebbe di restare tra le prime 10 superpotenze del globo a livello sportivo.

Per il resto, aspettiamoci la parata dei soliti noti: da Bolt a Phelps, da Federer fino al Dream Team del basket Usa. L’augurio è che sbocci qualche speranza nuova e che lo spirito olimpico sappia ancora riproporre quei valori di fratellanza e lealtà che devono restare i veri punti fermi per i milioni di giovani che assisteranno in tv a questo straordinario evento sportivo.