Si intitola Campioni di vita e raccoglie 16 storie di uomini & donne che si sono dimostrati campioni nello sport quanto nella vita. Edito da Ares & Zenit Books (144 pagine,13 euro), il libro contiene le testimonianze di Ivan Basso, Alessandro Campagna, Vincenzo Cantatore, Ilario Di Buò, Alessia Lucchini, Vincenzo Mangiacapre, Daniele Masala, Annalisa Minetti, Renzo Musumeci Greco, Abdon Pamich, Lorenzo Porzio, Alessandro Proni, Santo Rullo, Riccardo Starace, Massimo Tammaro e BlankaVlašić
Non si diventa campioni nello sport se non si hanno qualità morali: se non si è grandi nella mente e nel cuore. Per gli stessi motivi, si può essere campioni nella vita anche se non si è mai vinta una sola gara. Questo libro racconta sedici storie incredibili di campioni di sport e di vita tenute insieme da un filo conduttore di grande umanità e di un eroismo forgiato nella pratica sportiva che si fa palestra di vita.
Il ciclista che ha vinto una sola gara da professionista, ma che si è dimostrato un campione quando ha dovuto donare il suo midollo alla sorella colpita da leucemia. Il vincitore del Giro d’Italia, che ha avuto il coraggio di ripartire dopo la caduta del doping. Lo psichiatra che utilizza tecniche di calcio sociale per curare giovani che provengono dagli istituti di pena e che sta organizzando la squadra italiana che parteciperà ai primi campionati mondiali di calcio per disabili mentali. Il rugbista per cui la forza non basta se non c’è gioco di squadra. Il pugile che si è salvato dal carcere coltivando il sogno di andare alle Olimpiadi e il pugile che oggi fa a pugni per solidarietà e apre palestre per curare il Parkinson, la depressione e la tossicodipendenza. Il Ct della Nazionale di pallanuoto che fa delle virtù personali la forza della squadra. L’arciere che scocca frecce nel profondo della coscienza dell’io. Il Superman italiano di pentathlon. La campionessa olimpica di salto in alto che racconta la sua conversione, e il marciatore che ha dovuto prendere le ferie per conquistare l’oro olimpico. L’olimpionica di nuoto sincronizzato che adesso cura persone diversamente abili, e il campione di canottaggio che compone e scrive musica. La giovane senza braccia che tira di fioretto grazie a un maestro d’armi che ha creduto in lei. Il comandante delle Frecce Tricolori e consulente Ferrari che chiede di restare umili e sapere ascoltare. La cantante non vedente, record mondiale nella corsa alle paralimpiadi, che sostiene che la paura è solo un’occasione per imparare il coraggio…
«Questo libro offre un modello per i giovani, che devono avere risposte sicure, nel nome della trasparenza, per abbracciare la liceità e abbandonare le dipendenze da esempi errati», scrive nella prefazione Giovanni Malagò, presidente del Coni. «Lo sport praticato ha bisogno costantemente di rinnovate competenze, di sicure professionalità, di esperienze ricche di valori umani ed etici, come quelli che sono stati evidenziati nelle storie dei protagonisti di questo meraviglioso libro», aggiunge nella postfazione Felice Pulici, ex portiere della Lazio, oggi vicepresidente del Coni laziale.