Finalmente ci siamo. Domenica 17 marzo parte da Melbourne, uno dei Mondiali di Formula Uno più incerti dell’ultimo decennio: da una parte la Red Bull, che deve confermare con Sebastian Vettel la leadership degli ultimi due anni, ottenuta con il giusto mix tra tecnologia, materiali e abilità del suo pilota. Dall’altra il gruppo degli inseguitori, capitanato dalla Ferrari, che non può più permettersi un campionato di transizione e accorciando il gap tecnologico, deve assolutamente puntare al titolo. Quel titolo sfuggito lo scorso anno ad Alonso, che pur essendo arrivato ad avere una quarantina di punti di vantaggio su Vettel a metà calendario, ha poi dovuto arrendersi di fronte alla superiorità tecnica della Red Bull.
Il segnale forte quindi, e Montezemolo su questo era stato chiaro fin dallo scorso autunno, lo deve mandare innanzitutto il “laboratorio di Maranello”, che non a caso ha lavorato in questi mesi a pieno ritmo, cercando di continuo nuove soluzioni, testando a livello aerodinamico la nuova F138 e affidando all’asso spagnolo una vettura che dovrebbe fin dal primo Gp australiano essere affidabile e più veloce rispetto all’anno scorso.
Che poi Ferrari sia già riuscita a colmare completamente il gap con i campioni, questo forse sarebbe chiedere troppo, e neppure dai box del Cavallino paiono crederci fino in fondo: ma un po’ tutti gli addetti ai lavori credono nel lavoro svolto, senza contare che esiste anche l’incognita delle nuove coperture Pirelli, che avranno bisogno anch’esse di un periodo di assestamento, ma che potrebbero rivelarsi una delle chiavi di volta della stagione, variando il numero dei pit stop per ogni singola gara. Ma i ferraristi sanno che, per non fiaccare troppo le attese di un popolo affezionatissimo ma stanco d’inseguire, non possono più sbagliare.
Dai test di Montmelò come primo sfidante si farebbe però preferire quel Lewis Hamilton fresco di trasloco in Mercedes, che pure ha avuto molto meno tempo per la messa a punto della sua nuova monoposto. Eppure Alonso sa che questa dev’essere la “sua” stagione e come lui lo sanno i vertici della scuderia, Domenicali in testa, che continua a insistere sull’esigenza di restare ancorati a una forbice di un paio di decimi al massimo: se le distanze saranno quelle, tempo un paio di Gran Premi e la Ferrari potrà essere competitiva per vincere. Fin d’ora, comunque sia, la F138 è parsa più bilanciata della precedente e in grado di fornire ottime performance anche in condizioni difficili come la pioggia, che ha accompagnato i test spagnoli.
Detto della casa di Maranello e della Mercedes, ci saranno sicuramente anche Lotus e McLaren a contendere il predominio Red Bull. La prima è apparsa molto veloce nelle prove, la seconda più imballata, anche se negli ultimi anni ha dimostrato di progredire velocemente durante la stagione. Non ci resta che aspettare domenica, con una copertura televisiva mai così ricca in Italia: oltre alla conferma Rai, infatti, Sky, all’esordio nella manifestazione, garantisce immagini esclusive per vivere, secondo per secondo, tutti i Gp della stagione.