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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Regione Lombardia

Approvata la nuova legge
che promuove lo sport

Riconosciuto il valore sociale e il sostegno alle famiglie. Fondi per lo sviluppo dell’impiantistica e delle professioni sportive

24 Settembre 2014

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato oggi, con l’astensione del Pd e il voto contrario del M5S e del Patto Civico, la nuova legge per la promozione dello sport, mirata anche allo sviluppo dell’impiantistica sportiva e delle professioni sportive inerenti alla montagna.

Il provvedimento, illustrato dal relatore Luca Ferrazzi, stanzia per il triennio 2014-2016 27 milioni di euro (6 per il 2014, di cui uno per la dote sport) destinati alla formazione, alla “dote sport” a sostegno delle famiglie meno abbienti, corsi destinati a persone con disabilità, norme per mettere in sicurezza le aree sciabili, la promozione dello sport come valore sociale, anche negli istituti penitenziari.

Un articolo ad hoc promuove «iniziative finalizzate alla valorizzazione di giovani talenti, di atleti, operatori e società sportive regionali per l’eccellenza dei risultati ottenuti e per comportamenti di lealtà e correttezza sportiva».

Il relatore Luca Ferrazzi (Maroni Presidente) nel suo intervento ha detto: «Con questa legge lo sport è veramente “sport per tutti” perché viene praticato dai cittadini di tutte le fasce di età e a tutti i livelli, ed è veramente uno strumento di benessere individuale e collettivo e per tale motivo anche la Regione deve sforzarsi di fare ancora di più in termini di impegno finanziario. Da ultimo, ma non certo per minore importanza, con il regolamento attuativo della presente legge, la Giunta dovrà prevedere corsi di formazione, di abilitazione, di esami, ecc, anche per le persone con disabilità per permettere loro di accedere alla professione di maestro di sci».

L’assessore allo Sport Antonio Rossi ha ringraziato la Commissione e il suo staff: «È stato un grande lavoro di sintesi, l’obiettivo di dare regole e indirizzi certi allo sport è stato raggiunto. Lo sport in Lombardia ha ora una guida. Tutti i soggetti che rappresentano lo sport hanno lavorato a questo provvedimento. Sport nella scuola, nelle carceri, come educazione delle persone, aggiornamento degli impianti, aiuti alle famiglie con la dote sport, la lotta al doping, il riconoscimento ai diversamente abili di poter conseguire l’abilitazione di maestro di sci sono alcuni dei passaggi chiave di questa legge».

In aula sono poi stati presentati due ordini del giorno, del M5S e del PD approvati all’unanimità. Quello del M5S chiede di aggiudicare bandi per il finanziamento dei lavori per la riqualificazione degli impianti sportivi a progetti che intendano dotarsi di pannelli solari e/o fotovoltaici per il risparmio energetico. Quello del Pd invita la Giunta a dedicare maggiori finanziamenti allo sport inteso anche come pratica utilissima per la salute, traendo le risorse dai bilanci della sanità.

In dichiarazione di voto il Movimento Cinque Stelle ha espresso il suo voto contrario: «È una legge buona, condivisibile, ma per metà – ha detto Andrea Fiasconaro –. L’articolo 5, che contempla la norma che prevede che almeno uno dei genitori sia residente in Lombardia da almeno 5 anni, contrasta con il principio di questo provvedimento ed è discriminante per le persone. Abbiamo per questo presentato un emendamento, ma non è stato accettato». Per lo stesso motivo ha espresso voto contrario anche Michele Busi per il Patto Civico.

Anche il Partito Democratico ha espresso la sua astensione: il consigliere Fabio Pizzul ha voluto spiegare i motivi della decisione: «Istituendo una dote sport anziché un piano regionale di diritto allo sport, che sarebbe stato più equo, prevedendo che gli aiuti vadano solo a coloro che sono residenti in Lombardia da almeno 5 anni, inserendo una norma finanziaria scarna di risorse, è stato fatto di tutto per spingerci a votare contro, ma noi non diamo questa soddisfazione, visto il lavoro che abbiamo contribuito a portare avanti in generale».

Il progetto di legge è stato istruito dalla VII Commissione a seguito dell’abbinamento di tre progetti di legge (di cui uno d’iniziativa della Giunta e gli altri due rispettivamente dei gruppi di Forza Italia e Lega Nord). Vengono adeguate le leggi regionali 8 ottobre 2002, n. 26 (Norme per lo sviluppo dello sport e delle professioni sportive in Lombardia) e 11 giugno 1998, n. 9 (Realizzazione, ammodernamento e potenziamento degli impianti per l’esercizio degli sport invernali).