Ieri è deceduto mons. Emilio Puricelli.
Nato a Venegono (Va) l’11/8/1930.
Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 27/6/1954.
– Dal 1959 al 1969 Vice Rettore del Pio Istituto dei Sordi a Milano, poi Rettore.
– Dal 1981 Canonico maggiore ordinario del Capitolo della Basilica di S. Ambrogio a Milano.
– Dal 1991 al 1998 Cappellano della Polizia di Stato Regione Lombardia.
Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli della parrocchia
S. Giorgio M. di Venegono Superiore
Carissimi,
partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di mons. Emilio Puricelli e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio.
Il Signore ha chiamato a sé questo nostro fratello e noi, mentre rendiamo grazie per i tanti doni elargiti alla nostra Chiesa ambrosiana attraverso il suo prezioso ministero, accogliamo la divina volontà con spirito di fede, nella speranza certa che egli ora vive nella stessa Luce del Risorto.
Ordinato nel 1954, don Emilio fu subito incaricato di prendersi cura di coloro che egli stesso definì suoi «cari amici silenziosi», con i quali volle anche celebrare la prima Santa Messa e al cui riguardo arrivò ad affermare: «Per loro sono diventato prete ed unicamente per loro voglio vivere ancora». Il Signore assecondò realmente questo desiderio, donandogli di dedicare tutta la sua lunga esistenza sacerdotale all’educazione dei sordi. A loro offrì l’entusiasmo e le energie di giovane presbitero, assumendo poi nel tempo – insieme a una sempre più profonda passione e competente preparazione – responsabilità via via più importanti, significative e onerose in tale particolare ambito di carità: da insegnante e collaboratore, nel 1969 divenne rettore del Pio Istituto Sordomuti di Milano, quindi coordinatore della pastorale per i non udenti dell’intera regione lombarda, e infine assistente ecclesiastico dell’Ente Nazionale Sordi. Per il suo carattere vivace, gioioso e il suo buon cuore, seppe farsi amare come un padre; come ogni valido maestro si mostrava però anche esigente e severo con coloro che seguiva, per suscitare il meglio di ciascuno. La sua presenza costante e disponibile non venne meno neppure in seguito alla chiusura dell’attività didattica dell’Istituto: egli cominciò infatti a raggiungere i sordomuti là dove si trovavano, spostandosi tra le diverse comunità della nostra vasta Diocesi; affiancando per alcuni anni a tale servizio anche quello di cappellano della Polizia di Stato.
Con sincera gratitudine, facciamo dunque tesoro della luminosa testimonianza di don Emilio e raccomandiamolo ora insieme all’intercessione materna di Maria e all’abbraccio misericordioso del Padre, domandandogli di continuare ad accompagnare il nostro cammino.
Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.