Oggi è morto don Paolo Villa, nato a Milano il 6-6-1924. Era residente a Milano presso la parrocchia Madonna della Divina Provvidenza, dove è stato parroco dal 1981 al 1999. Ordinato sacerdote nel 1967, è stato anche vicario parrocchiale a Milano in S. Maria del Suffragio, dal 1967 al 1981. Funerali sabato 25 gennaio alle ore 11.
Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli
della Parrocchia Madonna della Divina Provvidenza
Carissimi fedeli, sono vicino al vostro cordoglio per la morte di don Paolo Villa e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio.
Quella di don Paolo fu una vocazione adulta. Visse gli anni difficili della guerra durante i quali si prodigò attivamente nel gruppo di don Enrico Bigatti, che gli fu maestro nel percorso dell’esistenza e della fede, si inserì nel mondo del lavoro e infine avvertì la chiamata del Signore. Venne infatti ordinato nel 1967 a quarantatre anni. Dopo il primo incarico come coadiutore nella Parrocchia S. Maria del Suffragio in Milano, assunse la responsabilità della vostra comunità della Madonna della Divina Provvidenza, dove scelse di rimanere anche quando rimise il mandato. Ognuno di voi avrà certo un ricordo particolare della propria vita in cui don Paolo era presente. Vi ha accompagnato nel cammino, nella gioia e nei momenti di dolore, sempre presente, sorridente, pronto alla condivisione. In tanti anni era certo diventato una persona di famiglia, qualcuno su cui si sa di poter contare, di poter fare affidamento. E questo avveniva anche per i confratelli che si sono sentiti sostenuti nel loro ministero, grati del suo aiuto, della sua disponibilità, della sua apertura al confronto su tanti temi. La ricchezza spirituale di don Paolo si manifestava inoltre in una carità sollecita e una delicata attenzione ai malati dell’Ospedale San Carlo, che visitava ogni giovedì.
È bello ricordare anche il suo amore per il verde, la sua cura per quanto di rasserenante può dare la natura anche in città. Poi, purtroppo, la sua passione per la bicicletta, che l’aveva spinto ad allenarsi per andare a Roma come fece il suo maestro don Enrico, l’ha tradito e un brutto incidente, così come per don Enrico, ha avuto la meglio sulla sua forte fibra.
Ora salutiamo un’ultima volta don Paolo e gli chiediamo di accompagnarci dal cielo nel pellegrinaggio terreno, così come aveva fatto durante il suo ministero in tanti percorsi in bicicletta.
Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.