Oggi è morto don Battista Lino Bonvini.
Nato a Mediglia (Mi) il 10/2/1940.
Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 28/6/1972.
– Dal 1972 al 1977 Vicario parrocchiale a Besozzo.
– Dal 1977 al 1987 Vicario parrocchiale a Monza – S. Rocco.
– Dal 1987 al 1997 Parroco a Siziano – S. Francesco d’Assisi e dal 1995 anche S. Bartolomeo Ap.
– Dal 1997 al 2007 Parroco di Cassinetta di Lugagnano.
– Dal 2007 al 2008 Residente a Cinisello Balsamo – S. Ambrogio.
– Dal 2008 Residente a Nova Milanese presso la “Residenza San Francesco”.
Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli
della parrocchia S. Ambrogio di Cinisello Balsamo
Carissimi fedeli,
partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Battista Lino Bonvini e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio e nel celebrare la nascita al Cielo di questo nostro fratello, che proprio tra pochissimi giorni avrebbe festeggiato l’anniversario della sua nascita al mondo.
Ordinato nel 1972, e dopo i primi incarichi come vicario a Besozzo e a Monza, don Lino fu destinato alla comunità di Siziano: lì divenne parroco di S. Francesco d’Assisi e, successivamente, di S. Bartolomeo Apostolo. Nel 1997 assunse la responsabilità di S. Maria Nascente e S. Antonio a Cassinetta di Lugagnano, dove rimase fino al 2007, quando raggiunse questa vostra parrocchia in qualità di sacerdote residente. In ogni luogo in cui esercitò il suo ministero, don Lino seppe sempre farsi apprezzare per le sue doti umane e spirituali, che anch’io ho avuto modo di conoscere di persona in seminario. Uomo affabile, buono, con il quale era semplice e bello entrare in relazione, custodiva nell’intensità della preghiera il suo profondo rapporto con Dio. Secondo vie per noi troppo alte da comprendere, il Signore ha poi permesso che gli ultimi dieci anni dell’esistenza di don Lino fossero radicalmente offerti nel crogiuolo del male che lo colpì e che gradualmente consumò tutte le sue facoltà. Siamo tuttavia certi che, proprio in questo tempo di sofferenza – durante il quale fu attentamente e amorevolmente sostenuto dalle preziose cure della sua famiglia, che non l’ha mai lasciato solo -, il sacerdozio di don Lino, in misteriosa comunione con la Croce di Cristo, sia divenuto sacrificio vivente, estremamente fecondo per tante anime.
Ora che egli ha concluso il suo cammino di conformazione a Gesù, con animo riconoscente per i tanti doni elargiti alla Chiesa attraverso questo nostro fratello, affidiamolo all’intercessione materna di Maria e all’abbraccio misericordioso del Padre.
Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.