Sabato 5 dicembre è morto don Giuseppe Poratelli.
Nato a Gallarate (Va) il 26/04/1940.
Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 28/06/1966.
– Dal 1966 al 1971 Vicario parrocchiale ad Arcisate.
– Dal 1971 al 1984 Primo parroco Fidei Donum della parrocchia S. Mathias a Siavonga in Zambia.
– Dal 1984 al 1985 Residente con incarichi pastorali a Varese – S. Carlo.
– Dal 1985 al 1989 Amministratore parrocchiale a Viggiù.
– Dal 1989 al 1990 Parroco Fidei Donum in Zambia.
– Dal 1990 al 2007 Parroco a Viggiù – S. Stefano.
– Dal 2007 al 2010 Vicario Comunità pastorale “S. Elia” a Viggiù.
– Dal 2010 Residente a Varese – Casa San Giuseppe.
– Dal 2003 al 2007 Canonico effettivo aggregato del Venerando Capitolo di S. Vittore ad Arcisate.
Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli
della parrocchia S. Stefano di Viggiù
Carissimi fedeli, partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Giuseppe Poratelli e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio e un inno di ringraziamento a Dio per la testimonianza di fede di questo nostro fratello. Ordinato nel 1966, don Giuseppe svolse all’inizio il suo ministero ad Arcisate e poi parroco di Viggiù per 17 anni. In queste comunità seppe farsi apprezzare per le sue doti di amicizia sincera e di autentica umanità. Intensi sono stati gli anni dedicati alla missione in particolare in Zambia dove rimase per 14 anni e diede sincera testimonianza di una vita donata a Dio e alla Chiesa. La gente, in particolare i bambini del catechismo, ricorderanno per sempre le canzoni africane da lui insegnate. La malattia lo ha educato ad offrire la vita e la sofferenza a Dio, intercedendo per le tante persone incontrate in Diocesi e in Africa. Ci ha testimoniato che nella prova della sofferenza fisica il ministero sacerdotale entra in una nuova prospettiva di fecondità. Per questo non perse mai la gioia e la speranza. Ora che don Giuseppe ha concluso il suo cammino terreno di conformazione a Gesù, con animo riconoscente per i tanti doni elargiti alla Chiesa attraverso la sua esistenza, lo affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre e gli chiediamo di continuare a vegliare sul nostro pellegrinaggio terreno. Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.