È morto oggi don Giovanni Merlotti, che era residente, dal 1996, a Milano presso S. Maria della Passione. Nato a Buscate (Mi) il 7-10-1922 e ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 31-5-1947, è stato per quarant’anni, dal 1950 al 1990, vicario parrocchiale a Milano – S. Francesca Romana, poi fino al 1991 lì residente con incarichi pastorali. Dal 1991 al 1996 era residente a Merate – S. Ambrogio. È stato anche parroco di Curiglia (Va) nel 1947 e Cappellano dell’Ospedale di Cinisello Balsamo dal 1948 al 1950. I funeralli si svolgeranno a Milano nella basilica di S. Maria della Passione in via Conservatorio sabato 5 aprile alle ore 11.
Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli della Parrocchia
di S. Maria della Passione
Carissimi fedeli, partecipo con commozione al vostro cordoglio per la morte di don Giovanni Merlotti, che ha trascorso in mezzo a voi gli ultimi anni della sua lunga vita sacerdotale e che ora accompagnate all’incontro con il Padre con la vostra preghiera di suffragio. Ordinato presbitero nel 1947, don Giovanni svolse i suoi primi incarichi a Curiglia e a Cinisello Balsamo. In seguito esercitò per ben quarant’anni il suo discreto e sapiente ministero presso la parrocchia milanese di S. Francesca Romana e, dopo una breve esperienza a Merate, nel 1996 raggiunse infine la vostra comunità. Voi tutti potete testimoniare il suo fedele mettersi a disposizione di chi aveva bisogno di ascolto e di riconciliazione, attraverso la presenza assidua in confessionale; e la cura con cui preparava i momenti di predicazione, meditando le Sacre Scritture insieme a pagine di autori mistici, santi e poeti. Egli stesso amava molto scrivere, prendere nota di ciò che lo Spirito Santo suggeriva al suo cuore, per poi condividerlo agli altri. In tal modo anche il suo dimorare in compagnia di Dio in silenzio orante divenne fecondo di frutti squisitamente pastorali: esemplari sono a questo proposito i tre volumi di “Preghiere dei fedeli ispirate alla Parola di Dio per tutti i giorni feriali dell’anno”, che ancora oggi aiutano molte comunità nella celebrazione liturgica. Ringraziamo dunque don Giovanni per la testimonianza di fede che ci ha donato in tutti questi anni e domandiamogli di continuare ad assistere dal cielo il nostro cammino. Insieme a voi lo affido all’abbraccio del Signore e, ricordando in modo particolare nella preghiera la sorella che con tanta premura l’ha assistito, con affetto vi benedico.