«Imparare a conoscere e valorizzare le relazioni affettive nel mondo della disabilità». È il tema centrale del convegno “Affettività e Disabilità” promosso dagli operatori sanitari dell’Unitalsi Lombarda in collaborazione con l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale della Valtellina e dell’Alto Lario, che si terrà sabato 10 novembre, dalle 9.20, presso l’Aula assemblee della sede della Sezione lombarda (via G. Labus 15, Milano).
Il corso sarà presentato da Beatrice Morandi, responsabile della progettazione dei corsi Unitalsi Sezione Lombarda, e da Riccardo Bertoletti, responsabile medico dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (Asst) della Valtellina e dell’Alto Lario. In mattinata, il dottor Angelo Selicorni, genetista primario dell’Ospedale sant’Anna di Como, interverrà su “La sessualità nel giovane disabile”. A seguire si terrà l’intervento della dottoressa Mila Riscassi, psicologa, su “Bisogni affettivi-sessuali in persone con fragilità (linee guida e interventi educativi)” e Andreina Bosoni condividerà la propria testimonianza con i presenti.
I lavori riprenderanno, poi, con l’intervento della dottoressa Maria Cristina Pesci, psicologa, su “Sessualità e persone con disabilità: accogliere e comprendere per promuovere l’inclusione”. Il convegno riprenderà dopo un coffee break con l’intervento di don Alessandro Repossi, assistente spirituale della sottosezione di Milano Nord-Est, dal titolo “La corporeità nella Bibbia”. La dottoressa Maria Vittoria Dell’Acqua, responsabile medico dell’Unitalsi Lombarda, concluderà i lavori. Modera la giornalista della Rai, Donatella Negri.
Il convegno è riconosciuto dalla Regione Lombardia con 5 crediti formativi ed è gratuito e aperto a tutti gli operatori sanitari.
«La sessualità è un argomento che molto spesso, per non dire sempre, nella cura nel disabile non è preso in considerazione – dichiara Beatrice Morandi -. Tuttavia, l’essere disabile non esclude il bisogno di affettività e di sessualità. Per questo motivo abbiamo pensato di invitare degli esperti che possano aiutarci a prendere coscienza delle necessità affettive nella disabilità psichica e fisica, dando al nostro personale alcune indicazioni per affrontare al meglio un tema così sensibile con le persone con cui operano nel loro servizio di volontariato».