Una doppia opportunità di reinserimento che rigenera e dà nuova linfa vitale a un bene confiscato alla mafia. È quella che offre il corso di produzione delle ostie che, a partire dal 30 ottobre, nell’ex night club di via Jean Jaures a Milano, vedrà una persona detenuta della Casa di Reclusione Milano –Opera, insegnare la tecnica ad alcune donne, accolte presso le comunità mamma-bambino di Fondazione Arché. A promuoverlo sono Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e Fondazione Arché che hanno deciso di unire le loro forze in questo doppio progetto di riabilitazione e di reinserimento.
Il laboratorio di produzione del pane per l’Eucarestia inizia il 30 ottobre. Al termine le partecipanti avranno appreso le tecniche per la produzione delle ostie che verranno donate a tutte le chiese che ne faranno richiesta, per le celebrazioni liturgiche di Milano e non solo.
Il laboratorio è dedicato a Walter Tobagi, il giornalista del Corriere della Sera ucciso il 28 maggio del 1980 sotto casa dagli appartenenti a una semisconosciuta formazione terroristica. «Crediamo sia importante raccontare in una Milano molto diversa da quella degli anni di piombo la possibilità di trasformare e di cambiare le vicende della vita che sembrano condannare le persone a un destino già segnato – spiega padre Giuseppe Bettoni, presidente di Fondazione Arché -. Walter Tobagi continua la sua viva testimonianza in questo luogo dove viene prodotto il pane condiviso per la celebrazione dell’Eucarestia. Non è forse di giustizia che abbiamo fame? Non è di verità che vogliamo nutrirci e vogliamo nutrire la nostra umanità?»
«Il nuovo laboratorio entra a far parte del progetto “Il senso del Pane” – aggiunge Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti -. Un progetto nato nel 2016 nel carcere di Opera e che attraverso le mani degli “ultimi” testimonia, in Italia e in diversi Paesi del mondo, la reale presenza di Gesù nell’Eucaristia. Le ostie, che nascono sempre dalle mani dei più fragili, vengono sempre donate a tutte le Chiese che le richiedono.
Nei prossimi giorni nascerà un nuovo laboratorio anche a Buenos Aires, dove lavoreranno i ragazzi che padre Adrian Bennardis aiuta, attraverso questa nuova attività, a uscire dal mondo della droga».