Lunedì 28 novembre il Capo dello Stato Sergio Mattarella conferirà le onorificenze di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Tra i destinatari della prestigiosa benemerenza c’è suor Anna Monia Alfieri, legale rappresentante delle scuole Marcelline in Italia e membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della Cei: il decreto di nomina risale al 26 luglio scorso. Per la religiosa – pugliese di nascita, milanese di adozione, laureata in Giurisprudenza ed Economia all’Università Cattolica -il Cavalierato segue l’Ambrogino d’oro, la più alta onorificenza milanese, di cui è stata insignita nel 2020 per l’impegno profuso a favore della libertà di scelta educativa dei genitori.
«Ritengo che questa onorificenza alla mia persona abbia anzitutto il significato di riconoscere la necessità di attuare la libertà di scelta educativa da parte della famiglia, in un pluralismo educativo – dice infatti -. L’amara esperienza del Covid ha sancito, se così si può dire, l’assoluta necessità di questa attuazione: non sarà possibile una rinascita del Paese senza la libertà della famiglia nella scelta della scuola pubblica paritaria e senza l’autonomia della scuola pubblica statale stessa nell’attuazione del proprio Piano dell’Offerta Formativa».
Un grido d’allarme
La riflessione di suor Anna Monia diventa un grido d’allarme sul futuro della scuola italiana: «Il degrado, anche psicologico oltre che culturale, a vari livelli di gravità tra gli alunni della scuola pubblica statale italiana, e la scomparsa quasi totale di potenti forze vitali della buona scuola paritaria nelle zone più deprivate socialmente del Paese, chiamano le forze politiche e sociali a una riflessione profonda. L’Italia non potrà mai ripagare il debito del PNRR senza la cultura, da cui deriva la possibilità di produrre ricchezza attraverso il lavoro. Se la scuola è in crisi – quella statale per uno spreco abnorme di risorse strette nella morsa della burocrazia e la paritaria per l’impossibilità a reggersi con risorse inferiori di gran lunga al costo medio standard per studente (da euro 6.873,99 per la scuola dell’infanzia a euro 8.736.15 per la scuola secondaria di II grado) – sarà in crisi il Paese. Il conferimento di una onorificenza a chi da anni indica la strada – la possibilità costituzionalmente garantita di scegliere la scuola pubblica statale o paritaria da parte della famiglia, senza vincoli economici – deve essere il segnale della necessità di agire, pena conseguenze gravi per il futuro dell’Italia».
Suor Anna Monia ringrazia quindi Mattarella «per la profonda comprensione del problema» e «le numerose forze politiche e sociali che trasversalmente concordano nella necessità di una riforma del finanziamento della scuola per una effettiva qualità della Scuola, nella libertà della famiglia».
Appello al Governo
Esprime la sua fiducia «che il percorso “Autonomia, parità e libertà di scelta educativa” possa trovare compimento». Ma per questo, continua, «occorre che il Governo, con la collaborazione di tutto il Parlamento e quindi delle opposizioni, metta in agenda, sin dalla prossima Legge di bilancio, la realizzazione pratica di un principio essenziale della civiltà: l’educazione ha come primo soggetto la famiglia». E precisa: «Conseguentemente, in occasione della prossima Legge finanziaria, lo Stato eroghi alle famiglie – a partire dalle meno abbienti – che scelgono per i figli scuole paritarie un credito/contributo di istruzione che progressivamente nel breve-medio periodo possa raggiungere almeno il 70% di quanto lo Stato stesso spende pro-capite, in base al costo medio per studente, già definito dal Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2021-2022. Tale contributo dello Stato sia poi integrato con i finanziamenti di Regioni e Comuni fino a raggiungere l’intero costo standard di sostenibilità per allievo (euro 5.500)».