La via della pace passa spesso per occasioni che permettono di andare oltre i confini incontrare e riflettere su modelli sociali e politici che generano separazione e conflitti. Per questa ragione nello scorso ottobre è nata StradaJevo, associazione del terzo settore che sostiene incontri, scambi culturali e azioni di cooperazione a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina, che ha in comune con Milano più di quanto ci si aspetta. Claudia Pinelli, presidente di StradaJevo, delinea le caratteristiche di questa nuova realtà.
Com’è nata la vostra associazione e con quali scopi?
StradaJevo nasce da un’idea di don Giovanni Salatino, che nel 2008 ha iniziato a portare a Sarajevo d’estate i ragazzi della parrocchia dei Santi Nazaro e Celso alla Barona. Da lì è cominciato uno scambio su più livelli che ha permesso anche ai ragazzi di due orfanotrofi, uno pubblico e uno privato, di passare le vacanze a Milano. Queste esperienze legate alla parrocchia sono poi rientrate nei progetti dell’associazione Sviluppo e Promozione, che operava già sul nostro territorio. Nel 2024 abbiamo pensato di rilanciare queste attività, dando vita alla nuova associazione: ne fanno parte una quindicina di persone, tra adulti e giovani sotto i trent’anni.
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Cosa lega Sarajevo a Milano? Grazie ai soci, esistono punti di contatto con i quartieri di Barona, Gratosoglio e altre parti di Milano, ma cosa unisce l’anima delle due città?
Prima della guerra Sarajevo era una città multietnica e multireligiosa. Oggi non lo è più, perché il dopoguerra ha causato un ribaltamento legato all’assetto politico che non permette l’integrazione. Anche la nostra città è sicuramente multietnica e multireligiosa: per questo consideriamo Sarajevo lo specchio della nostra realtà.
Quali sono i principali ambiti in cui l’associazione opera?
Sono tre: giornate di sensibilizzazione culturale e di memoria; supporto a viaggi in Bosnia ed Erzegovina, per i ragazzi delle scuole e degli oratori, organizzati da Caritas Ambrosiana e dalla Pastorale giovanile; campi estivi di animazione nell’orfanotrofio Dom Bjelave. Finora, dal 17 al 20 ottobre abbiamo tenuto un seminario di formazione aperto ai volontari e agli educatori degli orfanotrofi con cui collaboriamo, invitando alcuni docenti universitari della Cattolica. Dal 30 novembre al 2 dicembre abbiamo rilanciato le attività in Barona, con lo spettacolo teatrale A volo d’angelo e la presentazione il libro di Marco Erba Città d’argento, con la presenza di don Paolo Alliata.
Ci saranno altri momenti formativi? Sono aperti a tutti o solo ai soci?
Questo mese invitiamo i nostri simpatizzanti a tre appuntamenti organizzati da altri Enti e organizzazioni. Il 20 gennaio, alle 18.45, la Casa della Carità incontra Lorena e Gianandrea Fornasir, che parleranno dell’associazione Linea D’Ombra, che lavora a Trieste con i transitanti della Rotta Balcanica. Alle 16 del 25 gennaio, alla Biblioteca Sormani di Milano, don Giovanni Salatino, su invito del movimento Silenzio per la Pace – Milano, guiderà una riflessione sul valore della custodia della memoria per un presente di pace, a partire dalla situazione attuale della Biblioteca di Sarajevo. Infine, il 30 gennaio alle 18.30 la Caritas Ambrosiana organizza un incontro con don Paolo Alliata sulla figura dello straniero nel Nuovo Testamento e la necessità di pratiche di accoglienza. Per le altre iniziative invitiamo a seguire la pagina Facebook e l’account Instagram di StradaJevo.