A Valmadrera (Lecco) sulla mulattiera per San Tomaso sono stati collocati tre nuovi cartelli segnaletici: uno all’avvio del sentiero in frazione Belvedere, un secondo alla cappellina Vars e un terzo all’ingresso di San Tomaso. Si affiancano alle storiche bandierine dell’Organizzazione sportiva alpinisti, rinnovandole grazie a un qr-code, il codice che, se inquadrato da un cellulare modello smartphone si collega al sito dove si trovano tutte le informazioni utili a un escursionista. Il sito potrà essere incrementato e magari altri sentieri saranno messi in rete con ulteriore segnaletica. Sui cartelli sono state riportate anche altre informazioni, compreso un simpatico quiz.
Il lavoro è stato realizzato in una decina di pomeriggi da cinque giovani neet, individuati da un apposito bando gestito dalla rete di progetti “Living land”. A questa struttura si sono rivolte la parrocchia di Valmadrera e l’Azione cattolica interparrocchiale, intenzionate a dare una risposta concreta a un fenomeno da non sottovalutare: i tanti ragazzi che escono con difficoltà dall’obbligo scolastico, non proseguono gli studi e contemporaneamente non hanno vita facile a trovare un’occupazione.
La strada della socializzazione
«I giovani che hanno seguito il progetto rispecchiano il problema che ci eravamo posti – dichiara il presidente dell’Ac Marco Magni -. Un ragazzo ha dichiarato che non se la sente di proseguire gli studi perché ancora scottato dalla non ammissione alla maturità; un altro ragazzo immigrato sente l’handicap dell’italiano non fluido e delle relazioni non sempre facili; c’è chi poi sembrava meno motivato, alla ricerca di stimoli. Alla fine del percorso ci hanno confidato che la socializzazione è stata positiva, hanno appreso nuove competenze in campo digitale, tanto da essere disponibili a proseguire l’attività».
«È questa senz’altro la sfida – aggiunge Giacomo Bianchi, socio di Ac che ha seguito da vicino il progetto -: non considerare quest’attività un bel gioco, ma una vera prospettiva di sviluppo anche in chiave turistica e di valorizzazione del territorio, in modi e tempi che dovremo studiare».
Fundraising a base di panettoni
Nel progetto sono state coinvolte le parrocchie di Malgrate e Civate, che hanno contribuito alla raccolta fondi tramite la vendita di panettoni a marchio “Living land”: 800 in totale, grazie all’interessamento anche di altri enti, quali il Cfp A. Moro, la Polisportiva Malgrate, l’Avis Valmadrera, Progetto Valmadrera e benefattori privati. I costi del progetto, poco più di 2 mila euro, tra cui i voucher per i giovani partecipanti, sono quindi stati coperti e per metà finanziati dall’Azione cattolica ambrosiana, tramite la Fondazione attività pastorali.
Partner principale è stata l’Osa. «All’inizio eravamo un po’ scettici – dice la presidente Laura Valsecchi -, ma poi ci siamo lasciati coinvolgere, fino a credere davvero che questa pista sia da proseguire con convinzione, rendendo l’Osa una società ancor maggiormente inserita nel territorio».
Convintissimo il parroco di Valmadrera, don Adelio Brambilla, che ha aderito a “Living land”: «Fondamentale è realizzare il concetto di “bene comune”, ovvero insieme, istituzioni, parrocchie, enti, associazioni, individuare un problema e concorrerne alla soluzione».
«Anche per noi – è la voce di Eleonora Cortesi, di “Living land” – è stata un’esperienza arricchente lavorare a un bando e a un progetto a più voci, interagendo con due associazioni e una parrocchia. Occorre offrire sempre più piste per i giovani. Prima di Natale sono stati attivati da “Living land” altri percorsi lavorativi in cui poter impegnare i giovani, la cosiddetta “leva civica”. Erano disponibili 20 posti; 89 sono stati i candidati e a tanti abbiamo quindi detto di no. Degli esclusi 21 potrebbero seguire altri percorsi di leva civica e altrettanti esperienze di stage lavorativo. Se ci fossero altre risorse e possibilità… Non mancano alcuni soggetti fragili che necessitano di opportuno sostegno». L’impegno è quindi di proseguire sulla via tracciata.