Fondazione Sacra Famiglia è uno dei due vincitori del “Premio Impatto 2024” per la categoria Terzo settore, assegnato dal Salone della CSR (Responsabilità sociale d’impresa) e dell’Innovazione sociale. Il progetto premiato dalla giuria – composta da esperti e membri del Comitato scientifico del Salone – è intitolato «Emozioni all’Opera» e rappresenta l’unico esempio in Europa di un percorso di recupero e socializzazione che coinvolge pazienti psichiatrici e detenuti di un carcere di massima sicurezza.
La Giuria ha premiato Sacra Famiglia, scegliendola tra 75 candidati al Premio, in base a criteri quali qualità della metodologia, risultati e indicatori (qualità, significatività, completezza), tipologia di attività, coinvolgimento degli stakeholder, numerosità dei soggetti coinvolti.
Il progetto vincitore
Attivo dal 2019, «Emozioni all’Opera» è realizzato nel Carcere di Opera in collaborazione con l’associazione In Opera, e coinvolge 6 utenti del Centro Psichiatrico Il Camaleonte della Fondazione e un gruppo di circa 20 detenuti, di origini italiane e straniere, che si incontrano due volte al mese. Le attività seguono l’impostazione dei percorsi terapeutici del Camaleonte, con momenti di scambio tra i due gruppi, che hanno avuto modo di conoscersi e confrontarsi, al di là di ogni pregiudizio e stigma, sulle proprie emozioni e su parole chiave che hanno favorito il dialogo e la conoscenza reciproca.
«Ricevere questo premio è emozionante per tutti coloro che vivono questo progetto e contribuiscono a realizzarlo – sottolinea Barbara Migliavacca, responsabile del Centro diurno psichiatrico Il Camaleonte di Sacra Famiglia -. L’impatto lo misuriamo ogni giorno in termini di riabilitazione e crescita dell’autostima, perché soltanto ritrovando il senso di sé nella relazione ogni persona può crescere, migliorarsi e, nel caso dei nostri pazienti, fare passi avanti nel proprio percorso di cura».
«Questa iniziativa, decisamente fuori dal comune, ha permesso a persone diverse di sperimentare relazioni autentiche e vere amicizie – dichiara il presidente di Sacra Famiglia monsignor Bruno Marinoni -. Questa autenticità è emersa nell’incontro tra due istituzioni apparentemente artificiali, come il carcere di Opera e Sacra Famiglia, dove invece le relazioni sono più vere e immediate perché non c’è niente da dimostrare, niente da perdere. Questo ha permesso, paradossalmente, di vivere un’esperienza di libertà anche in carcere».