Protagonisti. In una parola sola il senso di «ConsigliaMi. I Consigli municipali delle ragazze e dei ragazzi a Milano». Il progetto mette al centro i più giovani e li porta in prima linea nella macchina amministrativa della metropoli.
Nata nel 2013, questa iniziativa vuole essere un’esperienza educativa di cittadinanza attiva per bambini, bambine, ragazzi e ragazze della città. E allo stesso tempo intende essere uno strumento di educazione civica e un modo per le autorità cittadine di recepire il punto di vista dei cittadini più piccoli riguardo i temi che interessano più le loro fasce di età. Capofila del progetto è AbCittà, che porta avanti le attività insieme ai partner Ambiente Acqua Onlus, Fondazione Aquilone e Celim.
A essere coinvolti in prima persona nel progetto sono i ragazzi e le ragazze dalla quarta della scuola primaria alla terza della scuola secondaria. Vengono eletti consiglieri e le loro classi fungono da consulenti esterni ai Consigli comunali. «Anche gli insegnanti hanno un ruolo – osserva Silvia Jelmini di Celim, che lavora nei Municipi 5 e 6 -, perché partecipano, insieme ai referenti dei Municipi, al Tavolo degli adulti. Come partner del progetto, Celim lavora in qualità di facilitatore, cioè conduce i lavori delle plenarie e delle commissioni dei Consigli».
Le scuole quindi individuano i consiglieri e lavorano al fianco dei Consigli comunali elaborando propri approfondimenti e rendendosi disponibili per consultazioni periodiche. «Per gli insegnanti – continua Silvia – i Consigli sono una preziosa fonte di ispirazione per percorsi di educazione civica perché possono utilizzare i materiale e i processi degli stessi consigli per lezioni ad hoc».
Questi Consigli non sono laboratori teorici, ma hanno ricadute pratiche sui territori. «I ragazzi e le ragazze possono affrontare temi legati all’ambiente, alla mobilità, allo sport e al tempo libero – conclude Silvia -. In questi settori progettano e contribuiscono a realizzare piccole trasformazioni nei loro quartieri. Le loro deliberazioni vengono infatti presentate agli amministratori adulti e seguono percorsi partecipativi di progettazione. I punti di vista dei piccoli consiglieri possono essere presentati ai consiglieri adulti e possono influenzare le tematiche di interesse comune».