Il progetto QuBì si guarda indietro e mette in fila i numerosi risultati raggiunti nella lotta contro la povertà infantile. Giovedì 6 giugno, al Meet Digital Cultural Centre di Porta Venezia, si è tenuto un incontro dell’associazione, creata nel 2017 da Fondazione Cariplo e oltre 500 organizzazioni del Terzo settore cittadino, per fare un bilancio di quanto creato negli ultimi sei anni.
In questo arco temporale, il progetto QuBì è venuto incontro a quasi 30 mila bambini nella sola Milano, grazie a una serie di interventi sociali, come l’attivazione di 23 reti di prossimità nei quartieri in cui era presente la maggior incidenza di povertà minorile. Il progetto QuBì ha potuto beneficiare anche della collaborazione di Caritas ambrosiana, con il sostegno di tre Empori della solidarietà nei quartieri di Barona, Lambrate e Niguarda. Sono state supportate inoltre sei Botteghe della solidarietà, che hanno permesso di aiutare quasi 7 mila persone all’anno.
Il campo di azione di QuBì si è però sempre focalizzato sul contrasto della povertà minorile. «Il bambino che responsabilità ha se nasce in una famiglia disastrata? – ha affermato all’incontro l’avvocato Giuseppe Guzzetti, storico presidente di Fondazione Cariplo per più di 22 anni -. Siamo noi che dobbiamo intervenire e affrontare i problemi. QuBì è un’esperienza che va usata a livello nazionale: al Governo chiedo di tenere conto della forbice sociale che si allarga e di tradurre in programmi nazionali esperienze come la nostra. Si apra un dialogo con il Governo, traduciamoci come esperienza nazionale e tra qualche anno potremo dire di aver estirpato la povertà educativa».
In questi anni QuBì ha investito 24 dei 26,8 milioni stanziati nel progetto. I 2,8 milioni rimasti a disposizione saranno destinati agli interventi che hanno bisogno di ulteriore aiuto, come per esempio il sistema dei doposcuola cittadini, che saranno sostenuti anche per l’anno scolastico 2024/25.