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Sirio 01 - 16 febbraio 2025
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Besana in Brianza

«Piccola casa della carità», una nuova missione per un’antica vocazione all’accoglienza

Nella frazione di Villa Raverio la struttura un tempo sede della scuola d’infanzia ora, gestita dalla Caritas e dalla parrocchia, aiuterà persone e famiglie in difficoltà economica e sociale con diversi servizi, un Guardaroba, una Bottega alimentare e, in prospettiva, due miniappartamenti per alloggi temporanei

di Cristiano COMELLI

27 Dicembre 2024

Ieri fu sede della scuola d‘infanzia, punto di riferimento per diverse generazioni di bambini in paese e non solo. Oggi, invece, è diventata una struttura per aiutare persone e famiglie in difficoltà economica e sociale. Si chiama «Piccola casa della carità», ma porta con sé un grande obiettivo, essere la casa di chi cerca sollievo da situazioni critiche.

La nuova struttura che sorge a Villa Raverio – frazione di Besana in Brianza (MB) – è stata inaugurata sabato 14 dicembre nei locali in cui un tempo correvano festanti e giocosi molti bambini: quelli della scuola d’infanzia che, dopo 110 anni di onorata attività, colpita dalla crisi demografica che ha portato a un generale calo delle nascite e, per conseguenza, a una mancanza di bambini iscritti, chiuse i battenti nel 2022. Quel luogo ora rinasce, con lo stesso slancio sociale di prima, ma con una dilatazione della propria funzione, senza perdere di vista la vocazione all’accoglienza. A gestire lo spazio saranno gli operatori Caritas a cui la Comunità pastorale Santa Caterina – tramite la parrocchia di Villa Raverio, nuova titolare dell’immobile -, ha offerto lo spazio affinché possa disporre di una struttura maggiormente funzionale, ampia e al passo con i tempi per svolgere la sua preziosa opera assistenziale.

Obiettivo della «Piccola casa della carità», spiega la parrocchia, è «diventare non solo centro di distribuzione alimenti, guardaroba e sostegno economico, ma un punto di accoglienza e di ritrovo, un luogo in cui chiunque ne abbia il bisogno e il desiderio possa trovare persone capaci di ascoltare e condividere». Uno spazio, quindi, che al di là dell’erogazione di meri aiuti materiali si offre a persone e famiglie in difficoltà come possibilità di rivelare il proprio mondo e di partire dai punti di difficoltà per attuare un concreto percorso verso il rilancio sociale.

I servizi alla persona per chi vive ai margini della società saranno potenziati grazie alla creazione di bagni, docce e di un punto per il lavaggio degli indumenti. Ma il progetto da poco inaugurato dilata il suo sguardo verso una prospettiva ancora più ampia. La parrocchia, infatti, vuole pensare anche all’emergenza abitativa dei nuclei con problemi. «Al primo piano dell’edificio – spiega ancora la parrocchia – c’è il progetto di creare due miniappartamenti per l’alloggio temporaneo di nuclei familiari in difficoltà». Lo spazio comprende anche un Emporio guardaroba e una Bottega alimentare, il cui scopo, prosegue la parrocchia, sarà «restituire dignità alle persone, consentendo loro di scegliere in autonomia ciò di cui necessitino, anziché ricevere passivamente un pacco preconfezionato». La strada della rinascita sociale passa quindi anche attraverso lo sviluppo o il recupero della capacità di prendere decisioni autonome innanzitutto rispetto alle proprie esigenze primarie.

Ma, per quanto indispensabile, il buon cuore dei volontari e la loro operosità costante hanno bisogno di un supporto economico per potersi esplicare. Così la parrocchia, durante l’Avvento (vedi qui la locandina), ha avviato una raccolta di fondi a sostegno della Piccola casa, attraverso due canali: offerte dirette in chiesa, oppure contributi all’Iban IT47M 03069 09606 10000 0063700 (intestato a Fondo Caritas, causale “Progetto La Piccola Casa della Carità”).

La struttura ha anche il volto dei giovani dell’Istituto Gandhi che, con l’ausilio dei loro insegnanti, hanno creato il logo per la nuova struttura, realizzato da Eleonora Belliazzi, studentessa di IV S.