«Milano sarà sotto gli occhi del mondo. E ne diventerà il centro, durante i sei mesi dell’evento, accendendo i riflettori su un tema delicato quanto entusiasmante e coinvolgente come l’alimentazione. Ecco perché la nostra città deve farsi trovare pronta; deve investire, già oggi, in cultura, in tecnologia, in servizi, in accoglienza». Giuseppe Sala, commissario unico delegato del governo per Expo Milano 2015, illustra i progetti che grazie all’Esposizione universale si svilupperanno non solo nella metropoli.
Il cardinale Scola nel suo Discorso alla città esprime più volte la speranza che l’Esposizione universale rappresenti un’occasione decisiva per il rinascimento di Milano. Come risponde a queste attese?
Le parole espresse dal cardinale Scola riflettono le attese di tutti noi milanesi e di tutti noi cittadini italiani. L’Esposizione universale è una grande occasione per il territorio lombardo e per il Sistema Paese. Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, per visitare il sito espositivo, arriveranno 20 milioni di persone, di cui 6-8 milioni dall’estero. Bisogna che Milano si faccia trovare viva, attiva e creativa come ha dato più volte modo di essere. Lo spirito che guida alla rinascita, al recupero dell’iniziativa e dell’azione, non è mai mancato. È necessario però che ora soffi più forte.
L’Arcivescovo sollecita a concepire Expo Milano 2015 non solo in termini tecnocratici, ma affrontando il tema educativo. È anche una vostra preoccupazione?
La dimensione educativa non è solo una preoccupazione. È una priorità per Expo Milano 2015. Ne costituisce la mission. Il tema che abbiamo scelto e che invitiamo i Paesi del mondo a sviluppare nei loro padiglioni racchiude in sé l’obiettivo e la strada da intraprendere per raggiungerlo. “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” richiama all’attenzione internazionale la necessità di risolvere uno dei problemi più urgenti con cui l’umanità è costretta a fare i conti: la scarsità di risorse alimentari e il diritto al cibo, ancora negato a un miliardo di persone, come ha ricordato di recente papa Francesco. Agli oltre 130 Paesi che parteciperanno abbiamo chiesto di contribuire con l’esperienza e con il know how specifico, che hanno sviluppato nell’agricoltura, nella scienza e nella tecnologia, di formulare soluzioni efficaci per garantire a tutti cibo sano, sicuro e sufficiente. Aree e percorsi tematici, all’interno del sito, sono pensati per favorire la diffusione di azioni positive e la promozione di progetti virtuosi da seguire a livello globale e locale. È un impegno a tutto tondo, insomma, che parte dall’educazione alimentare tout court, con un progetto che coinvolgerà il sistema scolastico nazionale, e si chiude con l’individuazione delle best practices” su sicurezza alimentare, guida per la crescita e lo sviluppo sociale, economico e culturale del mondo di domani.
I temi dell’Expo del 2015 rappresentano un’occasione privilegiata per approfondire l’ecologia dell’uomo. In concreto come si svilupperanno?
A dare concretezza saranno i padiglioni dei Paesi partecipanti, gli spazi e i percorsi tematici e gli eventi che verranno organizzati nel sito espositivo, così come gli appuntamenti culturali e di intrattenimento che animeranno la città, il territorio e tutta Italia durante i sei mesi della manifestazione. Grazie a tecnologie avanzate, strutture costruite con materiali ecosostenibili e dibattiti sul tema, offriremo ai visitatori suggestioni, momenti di approfondimento e di riflessione sullo sviluppo sostenibile. Il nostro obiettivo è contribuire ad accrescere la consapevolezza di che cosa si può fare nella pratica quotidiana per assicurare a tutti una qualità di vita migliore e un futuro più vivibile, nel rispetto dell’ambiente e nella gestione oculata delle risorse a disposizione.
In che modo questo appuntamento sarà anche occasione di sviluppo economico per Milano e la Lombardia?
I grandi eventi, per loro natura, mettono in moto l’intero sistema produttivo del Paese che li ospita e li organizza. L’Esposizione universale del 2015 farà lo stesso: sarà motore di rilancio e catalizzatore di cambiamento. È, infatti, la piattaforma di scambio e la rete imprenditoriale di cui Milano, la Lombardia e più in generale il nostro Paese hanno bisogno per superare questo difficile momento storico-economico. Il potenziamento delle infrastrutture di collegamento, il miglioramento dei servizi al cittadino, l’offerta nel settore dell’accoglienza turistica e dell’intrattenimento culturale sono indispensabili per realizzare un evento di successo. A essere coinvolti saranno quindi tutti i settori: dall’agroalimentare alla ricerca scientifica, dal turismo all’edilizia. Il territorio deve rispondere in maniera corale, immediata ed efficace alle esigenze di un pubblico vasto ed eterogeneo.