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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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4 febbraio

Pensionato Belloni, sentirsi a casa anche da ospiti

L’Arcivescovo visita la struttura ricettiva che fa capo alla Fondazione San Carlo e che accoglie studenti e lavoratori. «La nostra dotazione di servizi fa sì che ognuno possa condurre la propria vita in autonomia», spiega il direttore della Fondazione Giorgio Gualzetti

di Cristina Conti 

2 Febbraio 2019

Lunedì 4 febbraio, nel tardo pomeriggio, l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini sarà in visita al Pensionato Belloni (viale Fulvio Testi 285, Milano). «Arriverà intorno alle 18.30 – anticipa Giorgio Gualzetti, direttore della Fondazione San Carlo, di cui il Pensionato fa parte -. Ci sarà la Messa, a cui seguirà una visita dell’intera struttura, comprendendo anche gli uffici della Fondazione, che qui ha la sua sede operativa. Al termine è poi previsto un incontro con gli ospiti che lo desiderano».

Quali caratteristiche ha il Pensionato Belloni?
È una struttura ricettiva para-alberghiera dove vengono ospitati studenti e lavoratori. Ha in tutto 90 stanze, con 132 posti-letto, una sala lettura, un’ampia sala televisione, cucine con frigoriferi e dispense in cui gli ospiti possono mettere i loro cibi, una sala da pranzo comune, distributori automatici di bevande e alimenti, una lavanderia a gettoni e una stireria. C’è insomma tutto quello che serve per condurre la propria vita in autonomia. Abbiamo poi anche una cappella, con belle vetrate, a disposizione degli ospiti.

Come è nato il Pensionato?
La struttura è sorta per volere della Fondazione Angelo e Maria Belloni. Nell’immediato dopoguerra vi venivano ospitati i giovani lavoratori che venivano a Milano per lavorare nelle grandi industrie del nord. Successivamente la struttura è decaduta nel suo utilizzo ed è stata abbandonata. Nel 1997 la Fondazione San Carlo ha compiuto un’onerosa manutenzione straordinaria: in tutte le camere è stato costruito un bagno privato, le cucine sono state dotate di attrezzature più moderne e sono stati fatti importanti lavori di ristrutturazione. Oggi la Fondazione San Carlo la gestisce con le stesse modalità a favore dei giovani che hanno bisogno di un posto dove stare durante la loro permanenza a Milano.

Come avviene il pagamento da parte degli ospiti?
Le persone che vengono ad abitare qui pagano una retta che può essere giornaliera o mensile a seconda del periodo di permanenza. Il costo varia in base alla tipologia delle camere, che possono essere singole o doppie. Ovviamente si tiene conto anche della tipologia delle persone ospitate. Per esempio abbiamo sottoscritto un accordo con l’Università Bicocca, che si trova nelle immediate vicinanze, per dare tariffe agevolate agli studenti seguiti dalla Pastorale universitaria.

E la Fondazione San Carlo quale scopo ha?
È nata nel 1994 per volere del cardinale Carlo Maria Martini, allo scopo di affrontare vecchie e nuove povertà che si stavano manifestando, in maniera crescente, nella metropoli milanese. Svolge la sua opera di assistenza verso le persone in stato di bisogno economico, sociale o familiare, con attività nel campo dell’ospitalità, della formazione professionale finalizzata all’avviamento al lavoro e nella ricerca di soluzioni abitative stabili e dignitose, nel rispetto delle persone aiutate. La Fondazione opera in conformità ai principi di ispirazione cattolica, a sostegno delle attività di promozione e di sensibilizzazione che la Diocesi propone attraverso i suoi organismi pastorali, in particolare la Caritas Ambrosiana, nell’ambito del territorio lombardo.